domenica 31 maggio 2009

Commenti tecnici all'intervista di Pierluigi Vecchia

Qualche giorno fa abbiamo riportato l'intervista di Pierluigi Vecchia, geologo program manager della Po Valley, che è stata riportata su http://www.merateonline.it. Maria Rita d'Orsogna, fisico e docente in California ed impegnata nella lotta contro i pozzi di petrolio in Abruzzo, ha dedicato un post sul suo blog per rispondere tecnicamente al dottor Vecchia.
Potete leggere le risposte commentate, che sono molto interessanti, qui:
http://dorsogna.blogspot.com:80/2009/05/come-pensa-un-petroliere-pierluigi.html
Buona lettura!

sabato 30 maggio 2009

Due domande dal Comitato Civico ai candidati alla Presidenza della Provincia di Lecco

Il Comitato Civico "No al pozzo del Parco del Curone" ha emesso nel pomeriggio un comunicato stampa con il quale pone due domande precise ai candidati alla Presidenza della Provincia di Lecco. Riportiamo di seguito il comunicato integrale, attendendo nei prossimi giorni le eventuali risposte.
"Si è tenuta questa mattina, a Cascina Butto, sede del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, la prima riunione del direttivo del neonato comitato cittadino apolitico “No al pozzo nel parco del Curone” ed unitamente al Presidente dell’Ente Parco, Dott. Eugenio Mascheroni, è sorta la necessità di conoscere quali siano le idee dei candidati alla Presidenza della Provincia di Lecco ai quali porgiamo i seguenti quesiti:
1. In qualità di futuro Presidente della Provincia di Lecco, si impegna a sostenere l’Ente Parco, le Amministrazioni Comunali locali e il Comitato dei Cittadini che si sono chiaramente espressi contro la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi sul territorio del Parco di Montevecchia e del Curone e nelle zone limitrofe?
2. E’ disposto a contribuire in qualità di futuro Presidente della Provincia, con la coalizione politica che la sostiene, ad integrare il disegno di legge sulle risorse energetiche, attualmente in discussione alle Camere, inserendo la tutela delle aree protette come priorità su ogni altro interesse?
Montevecchia, 30 maggio 2009"

Comunicato Stampa di "Po Valley Operation"

La società "Po Valley Operation" ha emesso un comunicato stampa sulla vicenda della ricerca del petrolio nel Parco del Curone. Dalla lettura del documento traspare la volontà della società di procedere. Po Valley informa inoltre che il confronto con gli Enti Locali è dovuto per Legge. Ma come abbiamo presentato in altri post, la Legge sta cambiando e la nuova formulazione esclude gli Enti Locali. Riportiamo di seguito il comunicato integrale tratto da http://www.merateonline.it/:
"PO VALLEY: NESSUNA AUTORIZZAZIONE GOVERNATIVA RILASCIATA
L’azienda ha inoltrato un’istanza di Permesso di Ricerca di Idrocarburi nella Provincia di Lecco. Un iter di approvazione di circa 15 mesi che coinvolge, per legge, le Comunità Locali.
Milano, 29 maggio 2009 – Po Valley è una società italiana che fa capo a una Holding australiana. L’azienda opera nel settore dell’esplorazione e produzione d’idrocarburi prevalentemente nel Nord Italia, storicamente una della aree più ricche di giacimenti d’idrocarburi in Europa. Nel 2008 la società ha inoltrato un’istanza per ottenere un Permesso di Ricerca di Idrocarburi nella Provincia di Lecco. L’istanza fa riferimento a un’area limitata a 30 kmq (Progetto Bernaga) mentre il progetto originario interessava 300 kmq (Progetto Ossola).
Ad oggi Po Valley non ha ancora ricevuto alcuna Autorizzazione a procedere né dalle Amministrazioni Locali né dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nessun intervento è dunque stato attuato o è in procinto di essere attuato sul territorio.
Il processo di approvazione dell’istanza inoltrata da Po Valley potrebbe, per legge, richiedere 12 – 18 mesi di analisi tecnico ambientali e di consultazione con le comunità locali. Po Valley s’impegna a seguire in modo rigoroso e preciso il vigente iter legislativo.
Po Valley è altresì fortemente intenzionata a portare avanti questa istanza di richiesta di Permesso di Ricerca in totale trasparenza e aprendo un dialogo onesto e cooperativo con le comunità locali coinvolte.
Ha dichiarato Michael Masterman, Presidente di Po Valley:
“Siamo solo all’inizio di un iter legislativo e di un processo di approvazione che necessariamente coinvolgerà tutte le comunità locali. Nessuna trivella è attiva né potrà esserlo fino a quando non avremo ricevuto le formali autorizzazioni e concluso le opportune concertazioni. Un dialogo che comprendiamo e che riteniamo molto utile a evitare ogni possibile fraintendimento".

Il Comitato incontra il Presidente del Parco e la stampa

Nella mattinata di oggi il direttivo del Comitato Civico "No al pozzo nel Parco del Curone" ha incontrato il Presidente del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, Dr. Eugenio Mascheroni, per una prima reciproca presentazione. Erano presenti il Presidente, Alberto Saccardi, ed il Segretario, Paolo Mauri, oltre ad alcuni membri del direttivo. Successivamente il direttivo ha incontrato la stampa, tramite la quale nelle prossime ore potremo avere informazioni circa quanto è stato deciso.

giovedì 28 maggio 2009

Nominato il Direttivo del Comitato Civico "No al pozzo nel Parco del Curone"

Nella serata di ieri è stato nominato il direttivo del Comitato Civico "No al pozzo nel Parco del Curone", completamente apartitico. Il direttivo incontrerà sabato mattina alle ore 9.30 il Presidente del Parco del Curone, Eugenio Mascheroni, e terrà una conferenza stampa alle ore 10.00. Il presidente è Alberto Saccardi ed il segretario è Paolo Mauri, geologo. Riportiamo di seguito il comunicato stampa emesso dal Comitato, al quale auguro buon lavoro:
"In data odierna si è riunito il neonato comitato civico presso la sede del Parco Naturale della Valle del Curone e di Montevecchia nella sede di Cascina Butto sita nel comune di Montevecchia.
All’ordine del giorno sono state discusse le linee di azione preliminari, come strutturare il comitato stesso ed inoltre sono stati nominati i membri del consiglio direttivo, il presidente e il segretario.
I membri del comitato sono:
- Alberto Saccardi (presidente)
- Paolo Mauri (segretario)
- Alessandro Fassò (C.A.I. sez. Merate)
- Laura Bonfanti (Legambiente)
- Giuseppe Galimberti (Consorzio produttori agricoli del Parco)
- Rina Ghezzi (A.I.D.A.)
- Emiliano Zatelli (G.E.V.)
- Michele Villa (G.E.V.)
- Marco Casati
- Marco Bruno
- Linda Gatti
- Marco Chiarappa
- Stephen Spachtholz
- Matteo Fumagalli
E’ stata in prima istanza deliberata la decisione di assumere un carattere tassativamente apolitico per rispondere alle esigenze di tutto il territorio interessato che prescindono dalla diversità di schieramento partitico.
E’ stata ribadita e sottolineata la finalità di impedire, con i mezzi forniti dalla democrazia e dalla Costituzione della Repubblica, la costruzione dei pozzi esplorativi e di possibile coltivazione per la ricerca di idrocarburi nel territorio.
Sono state discusse diverse modalità di divulgazione della problematica sia a livello locale che nazionale che verranno decise nell’immediato futuro dal suddetto direttivo".

lunedì 25 maggio 2009

Mercoledì 27 maggio 2009 ore 21 riunione del Direttivo del Comitato

Mercoledì 27 maggio 2009 alle ore 21 presso Cascina Butto a Montevecchia si terrà la prima riunione del Direttivo del neocostituito Comitato Civico "No al pozzo nel Parco del Curone". Sono già una decina le persone presenti alla serata di costituzione del Comitato che hanno dato la disponibilità a far parte del Direttivo: se qualcun altro intende farne parte si presenti a Cascina Butto nella serata di mercoledì.
Ricordiamo che non possono fare parte del Direttivo amministratori o candidati alle prossime elezioni. Alcuni amministratori saranno presenti per il passaggio di consegne dopodichè, finalmente, il Comitato Civico avrà effettiva vita autonoma. Già in questi giorni i membri del Comitato hanno comunque preso liberamente alcune iniziative, anche pubbliche.

domenica 24 maggio 2009

Il Comitato Elettorale di Daniele Nava: "è tutta una falsità"

Era da qualche giorno che Daniele Nava non parlava di petrolio e speravo che lo stesse facendo per capire di più gli incartamenti. Invece credo che non ci sia limite al peggio leggendo le righe comparse stasera, senza firma se non un generico "Comitato Elettorale Per Nava Presidente" sul sito http://www.danielenava.it/.
In Brianza in modo bipartisan o quasi (il PDL infatti non è molto attivo sull'argomento, a differenza della Lega Nord) si sta combattendo la battaglia di chi vuol difendere il suo territorio ed il suo ambiente dai petrolieri australiani e da Lecco insultano l'autorevolezza amministrativa di uomini come Virginio Brivio ed Eugenio Mascheroni. Il pericolo "Po Valley Operation" è più concreto di quanto non si creda, e anche l'intervista a Pierluigi Vecchia lo conferma.
Virginio Brivio aveva fatto una proposta e per quanto di sua competenza e di quella dei comuni le delibere contro il progetto sono state fatte: se è tutta una bufala, perchè il Ministero per lo Sviluppo Economico non archivia tutto il procedimento?
Nonostante tutto, qualcuno riesce a scrivere quanto vi incollo qui sotto, a firma "Comitato Elettorale Per Nava Presidente" sul sito http://www.danielenava.it/. No comment. Avevo lasciato un commento a margine del post incriminato ma mi è stato censurato: di nuovo no comment, le considerazioni politiche le farò con un apposito post sul mio blog politico.
"Passiamo alla vicenda della presunta autorizzazione alla trivellazione petrolifera del Parco del Curone. Brivio ed il centro sinistra tutto ci si sono buttati a pesce, un'occasione troppo ghiotta per cercare di ribaltare il risultato elettorale che a due settimane dal voto li vede in svantaggio. Così il ministro dello Sviluppo Economico, on. Claudio Scajola è diventato il nemico pubblico numero uno, con lui Daniele Nava e tutto il centro destra. Fosse stato vero, non ci sarebbe stato nulla di male, sarebbe stata una sacrosanta difesa del proprio territorio dallo sfruttamento di una possibile ricchezza naturale. Noi possiamo ancora permettercelo. Invece, la notizia era una grande bufala e di fronte all'evidenza di un Daniele Nava che insieme al ministro Michela Vittoria Brambila si recava a Roma da Scajola ed otteneva la conferma che di trivelle in Val Curone, senza il consenso del Parco e degli Enti Locali non se ne sarebbero viste, Brivio ed i suoi amici hanno continuato imperterriti sulla loro strada, anzi, hanno rilanciato con la manifestazione di ieri in piazza a Merate per ribadire la loro malafede. Non è servito nemmeno che il vice presidente della Camera dei Deputati, l'on. Maurizio Lupi che tanto ha fatto e sta facendo per la Brianza si recasse dal presidente del Parco del Curone, il navigato politico di lungo corso, Eugenio Mascheroni, per confermare che le trivelle non sarebbero arrivate. La risposta è stata la solita: non ti credo, non mi fido. Così il centro sinistra di fronte all'evidenza continua a strumentalizzare, a ingannare a mistificare, ed a insultare le Istituzioni. Perché, dare del bugiardo a due Ministri della Repubblica ed al vice presidente della Camera dei Deputati è davvero imperdonabile. Non è cosa bella e se lo fanno i solitamente compassati e politicamente corretti Brivio e Mascheroni, significa che fino ad oggi ci siamo sbagliati nel giudicarli, le loro erano maschere. Significa che sono sempre i soliti, quelli che chi ha qualche anno in più ha conosciuto sul Candido dalla penna del mai abbastanza compianto, Giovannino Guareschi, con il suo ormai storico "contrordine compagni"!"

Il dossier di Merateonline ed una prima considerazione

Se ancora non lo avete fatto, vi invito a leggere, quando avete tempo, perchè il materiale è molto e non è semplicissimo da assimilare anche agli "addetti ai lavori", il dossier scritto da Alberico Fumagalli su http://www.merateonline.it/. Sono quattro puntate.
1) http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65038&Sezione=MAIN
2) http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65055&Sezione=MAIN
3) http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65126&Sezione=MAIN
4) http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65274&Sezione=MAIN
Aggiungo subito una prima considerazione sull'ultima. La Legge Regionale citata è la norma di salvaguardia, in realtà dovrà essere a breve sostituita dalla norma che troverà sede nel Piano del Parco Naturale, che comporterà variante al Piano Territoriale di Coordinamento, legge propria del Parco. Certo, come ogni procedimento potrà essere oggetto di ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica: però potrà vietare i pozzi. Ma in quel caso eventuale non prevarrà la normativa nazionale?

Padroni di che?

Pubblichiamo di seguito un pensiero di Silvia Fumagalli di Olgiate Molgora, scritto oggi. E riflettiamo...
"Valfredda, domenica mattina. Tre coppie di gruccioni svolazzano sopra un pascolo a caccia di insetti, posandosi, tra una incursione e l’altra, all’estremità di un ramo di ciliegio, a due a due. Bellissimi uccelli africani dal piumaggio vivacemente colorato, in rotta migratoria verso il nord, alla ricerca di un luogo dove nidificare. Hanno percorso migliaia di chilometri e non sembrano nemmeno stanchi. Paiono così a loro agio, su quel ciliegio isolato, mentre fanno rifornimento. Li osservo appoggiata sulla staccionata del sentiero, e penso che non hanno avuto bisogno di nessun petrolio per il lungo viaggio, loro. E penso anche: ma cosa c’entra lo slogan “padroni a casa nostra” in questa storia? Padroni di che, scusate? Casa nostra di chi? Padrone. Una parola dal suono arrogante, attenti che se le si cambia una vocale diventa “predone”. Casa nostra. Anche qui, attenti che se cambi una vocale diventa “cosa nostra”. E se il tizio che cerca petrolio nel Parco del Curone fosse un ricco brianzolo invece di un australiano, allora non ci sarebbe nessun problema? Se quel ricco brianzolo comprasse tutto il Parco a suon di miliardi, sarebbe padrone a casa sua, e allora? Casa nostra. Che pretese. La natura deve essere per forza di qualcuno? Quel ciliegio di chi è? Possiamo guardarlo? E quel castagno alto trenta metri? E il fresco del bosco, di chi è? Il vento solleva le foglie e diffonde profumo di robinia: chi devo ringraziare, per quel suono lieve, e quel profumo dolce? E quei sei gruccioni che sono passati da qui, hanno pagato il pedaggio? Noi non siamo padroni di niente. La natura non deve avere padroni, non può essere comprata, non ha prezzo. Dobbiamo lasciarla ai nostri figli, come i nostri padri l’hanno lasciata a noi. Piantiamola con la teocrazia del dio denaro. Di là non porteremo nulla, qui lasceremo ciò che abbiamo fatto. I gruccioni fanno fuoriuscire il veleno delle prede velenose prima di ingoiarle, noi liberiamoci dalla velenosa sete di denaro. Ricordiamo il monito dei pellerossa: “Quando avrete inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo pesce, ucciso l’ultimo bisonte, solo allora vi accorgerete che non potete mangiare tutto il denaro accumulato nelle vostre banche”.
(Nella foto della GEV Graziano Crippa: gruccione in Valfredda di Montevecchia, vicino a Bagaggera)

Rassegna stampa degli ultimi giorni

Riportiamo di seguito un pò di link di rassegna stampa sulla vicenda del petrolio degli ultimi giorni:
Il Giorno:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090517giorno.pdf
http://www.consonno.it/povalley/doc/090519giorno.pdf
http://www.consonno.it/povalley/doc/090521giorno1.pdf
http://www.consonno.it/povalley/doc/090521giorno2.pdf
La Provincia di Lecco:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090521provincia.pdf
http://www.consonno.it/povalley/doc/090522provincia.pdf
Merateonline:
http://www.merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65171&Sezione=MAIN
http://www.merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65263&Sezione=MAIN

giovedì 21 maggio 2009

Comunicato del Presidente della Provincia di Lecco Virginio Brivio

Su http://www.merateonline.it/ trovate i testi delle delibere negative prese dai Comuni e dalla Provincia:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65171&Sezione=MAIN
Pubblichiamo di seguito un comunicato di Virginio Bivio emesso oggi:
"LA PROVINCIA DI LECCO CONFERMA IL PARERE NEGATIVO ALLE PERFORAZIONI IN BRIANZA E CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE DEFINITIVA DEL PERMESSO DI RICERCA
Il Presidente della Provincia di Lecco Virginio Brivio comunica che nella seduta di oggi la Giunta Provinciale ha approvato la Delibera Avvio fase preliminare ai sensi degli articoli 6 e 21 del Decreto Legislativo 152/2006 per la realizzazione del progetto di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi, permesso convenzionalmente denominato Bernaga, consistente nella perforazione di un pozzo esplorativo. Espressione parere.
Nella Delibera la Giunta Provinciale ribadisce il parere negativo già espresso in una Delibera del 23 ottobre 2008 e, anche alla luce delle chiare manifestazioni di volontà espresse in modo unanime dal territorio, chiede l’archiviazione definitiva del permesso di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi.
Da un punto di vista strettamente procedurale, la Provincia di Lecco ritiene improcedibile l’autorizzazione, in quanto la quasi totalità dell’area interessata al permesso di ricerca rientra nel Parco Naturale di Montevecchia e della Valle del Curone (e non già in un generico Parco Regionale) istituito con Legge Regionale 16/2007, modificata dalla Legge Regionale 13/2008 che, allo scopo di garantire il rispetto delle caratteristiche naturali e paesistiche, prescrive una serie di tutele e di divieti.
In particolare l’articolo 38 septies della Legge Regionale 13/2008 vieta le attività e le opere come quelle oggetto del permesso di ricerca (cave, prelievo di materiale del sottosuolo...).
La Giunta Provinciale sottolinea, altresì, gli inevitabili e innegabili impatti negativi che una tale attività avrebbe su un territorio già fortemente urbanizzato e antropizzato, che ha sempre contribuito allo sviluppo del Paese.
La Delibera della Giunta Provinciale è stata subito trasmessa, insieme alle deliberazioni adottate dall’Ente Parco e dalla quasi totalità dei Comuni interessati (Brivio, Calco, Cernusco Lombardone, Imbersago, Lomagna, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Perego, Robbiate, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Casatenovo, Sirtori, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Paderno d’Adda, Bulciago) che la Provincia, esercitando la funzione di coordinamento riconosciutale dagli Enti del territorio, ha provveduto ad acquisire, al Ministro dello Sviluppo Economico, al Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per l’Energia e Risorse Minerarie, alla Regione Lombardia – Direzione Generale territorio e Urbanistica Unità Organizzativa Programmazione Integrata Struttura Valutazione di Impatto Ambientale".

La "Po Valley Operation" non ha intenzione di scherzare

Il giornale online http://www.merateonline.it/, che sta dedicando ampio spazio alla vicenda Po Valley, ha pubblicato oggi una interessante intervista al geologo Pierluigi Vecchia, program manager di Po Valley. Leggetevela con calma, anche se è un pò lunga, ci fa capire come le intenzioni degli austrialiani siano particolarmente serie. Il dottor Vecchia continua a ritenere che sia solo una questione di trattative e compensazioni ambientali ed economiche: ma qui, nel cuore del Parco, il pozzo esplorativo proprio non lo vogliamo.
Trovate qui l'intervista completa:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65151.
Di seguito alcuni stralci davvero interessanti. Li riportiamo a punti di seguito, tratti dalla fonte citata, tra le virgolette è il pensiero del dottor Vecchia.
Punto 1°: la Po Valley ha l'obiettivo di fare il pozzo esplorativo: "Non sappiamo se troveremo la risorsa e in quali quantità fino a quando non facciamo il pozzo. Gli studi che facciamo a monte, così come quelli che abbiamo acquistato dall`ENI, sono di tipo indiretto. Finché non tocchiamo con mano il sottosuolo non possiamo sapere nulla".
Punto 2°: le prospettive di trovare il petrolio sono reali: "Questo modello, semplicemente, ci porta a dire che è stato possibile individuare un oggetto di modalità e dimensioni tali da ipotizzare la presenza in quantità economicamente sfruttabili di idrocarburi".
Punto 3°: non c'è da preoccuparsi perchè la perforazione è ultrasicura: "Su 130 anni di pozzi fatti in Italia, per un totale di oltre 6000 siti, Trecate è l`unico che ha registrato un incidente di inquinamento ambientale rilevante. Perchè non si considerano i danni fatti da un`industria chimica o da una fabbrica di vernici? Ci sono attività industriali che passano molto più sotto silenzio rispetto alla nostra attività industriale".
Punto 4°: basta mettersi d'accordo: "È chiaro che agli enti coinvolti abbiamo detto che la tipologia di compensazioni ambientali cambierà a seconda se le prove estrattive sono positive o meno. Chiaramente se la presenza sul territorio della PoValley dovesse prolungarsi nel tempo la compensazione avrà un altro valore".
Punto 5°: il Parco è il luogo più adatto per fare un pozzo: "Perchè durante una riunione è uscito che già l`ENI una decina di anni fa aveva fatto una proposta simile e come geologo mi sono sentito di rispondere che si trattava di un`area ottimale".
Mi sembra che le intezioni siano decisamente serie e non una bufala!

Una doverosa precisazione

Ho voluto fare questa doverosa precisazione perchè diversi conoscenti oggi mi hanno chiesto preoccupati se il blog citato da un articolo di fondo di http://www.merateonline.it fosse questo, dato che non si trovavano nemmeno loro nella descrizione che riporto di seguito: "I professionisti dell’ecologismo militante non si lasciano sfuggire occasioni così ghiotte per farsi pubblicità a basso costo, allestendo in fretta e furia blog realizzati esclusivamente col metodo del copia-incolla senza chiedere l’autorizzazione e talvolta addiritura senza nemmeno citare la fonte". L'articolo di fondo completo di Claudio Brambilla sulla vicenda "Po Valley" lo potete leggere qui:
http://www.merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65135&RicercaData=&Sezione=&SezioneStart=Editoriale&Sottosezione=
Non voglio qui commentarlo. Però ci tengo a precisare che il blog in questione non è questo, ma un altro che era online fino a ieri ed è poi misteriosamente scomparso. I miei post sono ancora tutti qui, da leggere e rileggere: mi sembra di fare un lavoro informativo serio, citando le fonti. C'è solo difetto: è di parte, ovvero dalla parte di chi il pozzo della "Po Valley" nel Parco proprio non lo vuole.
In ogni caso, al di là del mio parere, questo spazio è anche a disposizione di "Po Valley", che sappiamo che segue questo blog, se volesse comunicare qualche cosa. Potete intanto leggere il post qui sopra, che segnala una intervista a Pierluigi Vecchia di "Po Valley": è davvero interessante.

mercoledì 20 maggio 2009

300 cittadini fondano il Comitato Civico "NO AL POZZO DEL PARCO DEL CURONE"

Il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone non si tocca: è questo il messaggio lanciato dagli oltre 300 cittadini che sono intervenuti ieri sera, martedì 19 maggio 2009, alla costituzione del Comitato Civico "NO AL POZZO DEL PARCO DEL CURONE" che si è tenuta presso Cascina Butto a Montevecchia. Di questi ben 236 hanno fondato il Comitato Civico, firmando il documento di fondazione che era stato condiviso in modo "bipartisan" dagli amministratori comunali del territorio di tutte le forze politiche.
Sono stati numerosi gli interventi dei presenti e una decina di persone hanno dato la disponibilità ad entrare nel direttivo: saranno convocate nei prossimi giorni per una prima riunione. L'adesione al Comitato Civico continua: potete scaricare il modulo in .pdf a questo link, stamparlo e farlo firmare ad amici e conoscenti: più siamo meglio è! Ecco il link:
http://www.consonno.it/povalley/doc/comitato.pdf
I moduli completi li potete consegnare alla sede del Parco del Curone a Montevecchia o a Cà Soldato, sede delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco, alla domenica.
Nelle prossime ore verrà attivata una casella di posta ufficiale e sarà creato un apposito sito web. Restate connessi per gli aggiornamenti: grazie a tutti, di cuore!

martedì 19 maggio 2009

Questa sera alle ore 21 riunione per costituire il Comitato "NO AL POZZO NEL PARCO DEL CURONE"

Oggi, martedì 19 maggio 2009 alle ore 21 presso la sede del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone a Montevecchia, Cascina Butto, si terrà una riunione per costituire un Comitato contro la realizzazione di un pozzo di petrolio nel Parco del Curone. Tutti i cittadini interessati sono invitati. Ricordiamo che compito del Comitato, che non sarà politico, è quello di sostenere la lotta degli Enti locali del territorio al progetto della "Po Valley Operation".
Hanno già confermato la loro presenza amministratori del territorio "bipartisan": ricordiamo che tutti potranno aderire al comitato ma nel direttivo potranno entrare solo cittadini, escludendo quindi amministratori in carica o candidati alle prossime elezioni comunali e provinciali.
Nella giornata di ieri invece l'emittente Radio Popolare ha effettuato un collegamento in diretta da Montevecchia sull'argomento intervistando Giuseppe Galimberti, Presidente del Consorzio Produttori Agricoli del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (la cui Azienda Agricola "Bagaggera" è posta a 200 metri dalla zona in cui si ipotizzano le perforazioni) e Marco Casati, residente a Rovagnate, che ha creato un gruppo su Facebook contrario ai pozzi di petrolio. Nel frattempo http://www.merateonline.it/ ha pubblicato la seconda puntata del dossier dedicato alla vicenda ed alla modifica normativa in atto:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65055&Sezione=MAIN.

domenica 17 maggio 2009

Ecco i dati e i documenti ufficiali della nuova autorizzazione Bernaga

In questo post potrete vedere direttamente i documenti relativi all'istanza in itinere. Nella immagine qui sopra potete osservare l'area di ricerca riperimetrata e ridenominata "BERNAGA", anche se in tutti i dati del Ministero c'è ancora scritto "OSSOLA", che è il nome della precedente autorizzazione.
Questa è la pagina ufficiale del Ministero con tutto l'iter del procedimento, dal quale potete scaricare la ormai famosa proroga del 5 maggio 2009:
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/istanze/dettaglio.asp?cod=67
La proroga in .pdf è a questo link:
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/deposito/istanze/atti/067003050509.pdf
Per darvi un quadro completo qui invece trovate la lettera scritta dalla Regione Lombardia ai comuni il 30 aprile 2009 già con il nuovo nome "BERNAGA" che richiedeva l'attivazione del V.I.A. per realizzare il pozzo esplorativo. La prima cosa che balza all'occhio che è stata scritta ancor prima del rilascio della proroga. "Po Valley Operation" aveva infatti richiesto la proroga dei tempi di decadenza dell'autorizzazione (con relativa sospensione del procedimento) in data 7 aprile 2009 e l'attivazione V.I.A. alla Regione Lombardia in data 8 aprile 2009:
http://www.consonno.it/povalley/doc/regione.pdf
Il ministero ha autorizzato il cambio di nome da "OSSOLA" a "BERNAGA" solo il 5 maggio 2009.

Il dossier di Merateonline

Vi link di seguito la prima puntata sul dossiere di http://www.merateonline.it/ rispetto alla normativa in vigore ed in modificazione sulle autorizzazioni ai pozzi petroliferi:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=65038&Sezione=MAIN
Di seguito vi riporto il link per scaricare una pagina della Provincia di Lecco dedicata al problema del petrolio di ieri:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090516provincia.pdf

Per non fare la fine dell'Abruzzo...

Riporto di seguito il racconto della ricerca di petrolio in Abruzzo che ci ha inviato Maria Rita D'Orsogna, un fisico che lavora in una università californiana a Los Angeles (http://www.csun.edu/~dorsogna, http://www.dorsogna.blogspot.com/):
"La storia inizia nell'aprile del 2007, quando un gruppo di contadini si accorge di strani movimenti di camionette ENI fra le colline del Montepulciano d'Abruzzo ad Ortona, che fanno strani "sopralluoghi". Dopo qualche tempo si vedono fumate nere da pozzi espolrativi e si sente la puzza di idrogeno solforato. Si scopre che l'intera zona e' da diventare terra di estrazione di petrolio con raffineria annessa. I tre amici creano un comitato, il comitato natura verde, iniziano a sensibilizzare l'opinione pubblica con manifestazioni cittadine. La progettazione del petrolio in Abruzzo andava avanti fin dal 2001 ma nessuno ne aveva mai parlato al popolo. Il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, anzi e' in pieno conflitto di interessi in quanto da un lato ha dato tutte le autorizzazioni (tipo varianti ai piani regolatori) in tempi brevissimi ai petrolieri, dall'altro gestisce il porto della citta da cui dovranno transitare tutte le petroliere, ed e' co-titolare della Buonefra, ditta che e' sorta apposta per fornire servizi petroliferi all'ENI e che ha ricevuto finora 1,100,000 euro (un milione e centomila) per opere legate alla creazione di infrastuttura petrolifera. L'ente di ricerca Mario Negri viene incaricato di redigere un documento sulla pericolosita' e sulle conseguenze dell'opera petrolifera e tutti i sospetti della popolazione vengono confermati: si tratta di un centro pericoloso, al pari dell'opera di trivellamento e che riversera' nell'atmosfera una tonnellata e mezza di inquinanti al giorno.
La protesta si allarga. Il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano del Turco, dice che e' superfavorevole (titolo di studi: la terza media presa alle serali) nonostante i pareri di vari rappresentanti del mondo accademico e medico. Finalmente dopo mesi di incontri, sensibilizzazione delle popolazioni interessate, dibattiti, il 4 Marzo 2008, 6,000 cittadini di ogni colore politico si riversano al consiglio comunale dell'Aquila per chiedere l'approvazione di una moratoria. Questa viene approvata solo a causa delle pressioni e della presenza dei cittadini in quella sede. Lo stesso del Turco dira' dopo che non gli era mai successa una cosa simile. Sara' poi arrestato per presunte tangenti in ambito della sanita'. La moratoria e' valida fino alla fine del 2008, ma viene poi estesa fino alla fine del 2009 dalla giunta di Del Turco prima delle nuove elezioni regionali, anche qui grazie alle pressioni su vari politici del popolo. Intanto la protesta si allarga anche in visione del fatto che si scopre che in realta' ad essere petrolizzato e' l'intera regione, compreso il parco nazionale del Gran Sasso, citta' turistiche di mare, e centri sisimici come Sulmona. Varie associazioni di categoria, assoturismo, la confcommercio, le cantine del vino, i comuni della costa teatina, e associazioni di medici, danno tutti il loro no. Viene contattata anche la SEC, la commissione americana che controlla la borsa. L'ENI infatti non ha dichiarato nei suoi prospetti che il progetto di Ortona e' sospeso dalla moratoria.
Finanche la chiesa cattolica si pronuncia contraria, e il 1 settembre 2008 l'intera conferenza episcopale abruzzese e molisana produce un documento di contrarieta'. E' qualcosa di raro per la Chiesa. Due sono state le conferenze in cui l'ENI ha partecipato con i rappresentanti del popolo: una era privata a Gennaio 2008, l'altra pubblica a Pescara nel luglio 2008. In entrambi i casi sono stata incaricata di mostrare le ragioni del no all'Abruzzo petrolizzato, e non hanno saputo far altro che attaccare la mia "giovane" eta' e senza poter dire nulla dei miei dati scientifici.
Addirittura, uno dei dirigenti ENI, Roberto Poli si reca dal vescovo di Ortona a chiedergli di cambiare idea e che era stato male informato sulla pericolosita' delle estrazioni petrolifere, dicendogli pure di essere un "bravo cristiano" ma il vescovo non demorde. Il vescovo si chiama Carlo Ghidelli ed e' di Cremona. L'ENI passa al contrattacco: intima ai contadini di vendere terreni agricoli anche con metodi forti, come raccontato da UnoMattina: http://video.google.it/videoplay?docid=-287227252634456704&hl=it.
Due dei contadini dicono no. Si avvicinano le elezioni, nel dicembre del 2008. Il candidato presidente, Gianni Chiodi, va in TV a dire che lui e' favorevole al petrolio in Abruzzo. Subito si rende conto del passo falso, a causa delle forti proteste e del fatto che viene inabbissato di email di cittadini e bloggers. Cambia posizione, manda un comunicato stampa dove dice che lui e' ora contario alle trivelle in Ortona, ma non si esprime sul resto della regione. A pochi giorni dalle elezioni, viene invitato Berlusconi, il quale commissiona un sondaggio: il 75% degli abruzzesi e' contrario alle trivelle. Subito dopo, proclama che l'Abruzzo e' piu bello del Maine, e che la raffineria di Ortona non si sarebbe piu' fatta. Nessuna parola sul resto d'Abruzzo. Chiodi viene eletto, anche per il fatto che ha promesso di dire no al petrolio. La popolazione inizia a chiedere una moratoria 30-ennale per tutta la regione e che il decreto Ronchi che vale per il veneto sia esteso a tutto l'Adriatico. Occorre sapere che in Italia non ci sono limiti dalla costa per le estrazioni di petrolio. Mentre in California (dove vivo) il limite e' di 160 km dalla costa, in Italia si puo' trivellare anche a pochi chilometri dalla spiaggia. In Veneto il decreto Ronchi stabilisce il limite a 20 chilometri. Qusto per proteggere il Polesine dalle alluvioni causate fino agli anni '60 dalle estrazioni selvaggie di metano nell'alto adriatico. La prima legge che fa Chiodi e' per mano del suo assessore all'agricoltura, Mauro Febbo, e non e' nulla di quanto promesso. Si decide infatti di portare le royalties per la regione dallo 0.6% del totale estratto allo 1.05%. Una miseria. Invece di dire no al petrolio si dice ai petrolieri; dateci qualche briciola in piu'. Anche qui, le leggi italiane in fatto di royalties fanno piangere. Il 7% del ricavato resta all'italia. Di questo circa il 6%va allo stato Italiano, e solo una parte resta alle popolazioni locali. Appunto, in Abruzzo ora l'.05%, in Basilicata lo 0.6%. Inutile dire che in altri paesi, (Norway, ma anche Venezuela) questi limiti sono molto molto superiori. Nel gennaio 2009 il WWF mette insieme tutti i titoli minerari sparsi per l'Abruzzo: l'80% della popolazione e' interessata alle trivelle.
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkLIgz4UbVSRiuZFrzabpIHq1s05or09vwRsLi8Ya00HBAWS5LCXjBRnb6kW-lE5_wb3141f8ONw1z9XfET0iZMFI30aTA-yseHL7GYt5Shd0COthVqQ0FTLhwELYFKhjVTJp49LYhkQ-c/s1600-h/Abruzzo-concessioniweb-ok2.jpg .
Intanto, il nipote di Carlo Toto, quello dell'Air One, Daniele Toto, esponente minore del PdL, presenta una mozione al governo centrale secondo la quale la moratoria abruzzese potrebbe essere illeggettima visto che le estrazioni di petrolio sono di interesse nazionale. Il nostro assessore all'ambiente, Daniela Stati, non prende posizione, Chiodi non ne parla più e l'assessore all'Agricoltura, Mauro Febbo continua a dire alla popolazione che bisogna smettere di parlare di petrolio perche' senno ci facciamo cattiva pubblicita' per il turismo!
Ai primi di maggio, Paolo Scaroni si presenta all'Aquila e rispondendo alle domande di un giornalista, dice che la raffineria di Ortona non si fara' piu'. E una vittoria di Pirro, perche' il destino del resto d'Abruzzo non e' noto, e tutti i progetti, dal costruendo porto petrolfiero di Ortona), fino all'ampliamento della stazione estrattiva di Vasto, e all'approvazione di trivelle nel Teramano vanno avanti a gonfie vele. Anche se non posso provarlo, sono sicura che le ragioni del 1441-1195 sono da identificarsi nella resistenza del popolo abruzzese. Qui alcuni link sulla questione: facendo google "centro oli abruzzo" o "abruzzo petrolizzato" si trova molto di piu.
http://abruzzo.indymedia.org/dossiercentrooli
http://abruzzo.indymedia.org/article/5404
http://www.csun.edu/~dorsogna/h2s.pdf
http://www.csun.edu/~dorsogna/h2spublic2.pdf
http://www.comitatonaturaverde.it
http://www.youtube.com/watch?v=2JH5Zxuj25M
http://www.youtube.com/watchv=9sXswuVXvzU
http://www.primadanoi.it/modules/news/article.phpstoryid=181
http://www.youtube.com/watch?v=ooWKJRWB-2o
http://www.youtube.com/watch?v=k7XbCxFlMVA
http://www.youtube.com/watch?v=hloo9ya04hw
http://www.youtube.com/watch?v=wtNwN8DVODI
http://dorsogna.blogspot.com/2009/03/chiodi-il-traditore.html
Occorre spiegare alla popolazione della Brianza che il petrolio italiano non e' quello texano (che fa danni anche lì!) ma di qualita' molto molto peggiore e che natura e pozzi di petrolio non possono coesistere. Qualcuno e' mai andato a fare turismo nei mari del texas? Se ce bisogno di qualche altro tipo di supporto, saro' ben lieta di partecipare".

sabato 16 maggio 2009

Legge che va, legge che viene... Un caso?

Il bello di internet è che ha i motori di ricerca. In ogni procedimento si citano richiami normativi, e lo stesso fanno gli atti "Po Valley Operation": ma cercandone i contenuti escono delle sorprese. Ho parafrasato il mitico "Faber" che in realtà parlava di valori più aulici ("Amore che vieni, Amore che vai") ma c'è un aspetto strano nella vicenda "Po Valley Operation" che nelle ultime ore sta gradualmente emergendo dalla nebbia come un iceberg: che già è insidioso perchè emerge dalla nebbia (vedi il Titanic) ed inoltre lo è ancora di più perchè ciò che è visibile è in realtà la minima parte. In sostanza, i comitati dell'Abruzzo ci segnalano che stanno cambiando le regole del gioco. E' in iter parlamentare una nuova Legge che cambia la procedura autorizzativa, rendendo meno pregnante il ruolo di Regione e Comuni. Stiamo lavorandoci sopra con l'aiuto di legali. Per ora, in modo molto oggettivo, riporto semplicemente gli articoli di Legge citati nelle richieste della "Po Valley Operation" e la nuova formulazione come voluta dalla Legge in itinere.
Iniziate a leggerli. Sono fatti, non parole. La Legge è stata approvata alla Camera, indi trasmessa al Senato che l'ha approvata con modificazioni il 14 maggio 2009 ed ora tornerà alla Camera per l'approvazione definiva: durante il ping pong legislativo è scaduta la proroga a "Po Valley": ora ne è stata concessa un'altra, di 16 mesi: è un caso? Nelle prossime ore cercheremo di interpretarne i contenuti.

Legge in vigore (Legge "Marzano" 239/2004):
"Articolo 1, commi:
77. Il permesso di ricerca e la concessione di coltivazione degli idrocarburi in terraferma costituiscono titolo per la costruzione degli impianti e delle opere necessari, degli interventi di modifica, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all'esercizio, che sono dichiarati di pubblica utilità. Essi sostituiscono, ad ogni effetto, autorizzazioni, permessi, concessioni ed atti di assenso comunque denominati, previsti dalle norme vigenti, fatto salvo quanto disposto dal decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 624.
78. Il permesso e la concessione di cui al comma 77 sono rilasciati a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le amministrazioni statali, regionali e locali interessate, svolto nel rispetto dei princípi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241.
79. La procedura di valutazione di impatto ambientale, ove richiesta dalle norme vigenti, si conclude entro il termine di tre mesi per le attività in terraferma ed entro il termine di quattro mesi per le attività in mare e costituisce parte integrante e condizione necessaria del procedimento autorizzativo. Decorso tale termine, l'amministrazione competente in materia di valutazione di impatto ambientale si esprime nell'ambito della conferenza di servizi convocata ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241.
80. Nel caso di permessi di ricerca, l'istruttoria si conclude entro il termine di sei mesi dalla data di conclusione del procedimento di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625.
81. Nel caso di concessioni di coltivazione, l'istruttoria si conclude entro il termine di sei mesi dalla data di presentazione dello studio di impatto ambientale alle amministrazioni competenti.
82. Gli atti di cui al comma 77 indicano le prescrizioni e gli obblighi di informativa posti a carico del richiedente per garantire la tutela ambientale e dei beni culturali. Qualora le opere di cui al comma 77 comportino variazioni degli strumenti urbanistici, il rilascio del permesso o della concessione di cui al medesimo comma 77 ha effetto di variante urbanistica.
83. Le disposizioni di cui ai commi da 77 a 82 si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura di valutazione di impatto ambientale, ovvero quelli per cui sia in corso di conclusione il relativo procedimento su dichiarazione del proponente".

Legge in itinere (1441/2008 che al Senato ha preso il numero 1195/2009)http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/32711.htm:
"19. I commi da 77 a 82 dell’articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239, sono sostituiti dai seguenti:
«77. Il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, di cui all’articolo 6 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, e successive modificazioni, è rilasciato a seguito di un procedimento unico al quale partecipano le amministrazioni statali e regionali interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241. Esso consente lo svolgimento di attività di prospezione consistente in rilievi geologici, geofisici e geochimici, eseguiti con qualunque metodo o mezzo, e ogni altra operazione volta al rinvenimento di giacimenti, escluse le perforazioni dei pozzi esplorativi. Del rilascio del permesso di ricerca è data comunicazione ai comuni interessati.
78. L’autorizzazione alla perforazione del pozzo esplorativo, alla costruzione degli impianti e delle opere necessari, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all’attività di perforazione, che sono dichiarati di pubblica utilità, è concessa, previa valutazione di impatto ambientale, su istanza del titolare del permesso di ricerca, da parte dell’ufficio territoriale minerario per gli idrocarburi e la geotermia competente, a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano la regione e gli enti locali interessati, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241.
79. Alle autorizzazioni di cui al comma 78 si applicano le disposizioni dell’articolo 8, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
80. Qualora le opere di cui al comma 78 comportino variazione degli strumenti urbanistici, il rilascio dell’autorizzazione di cui al medesimo comma 78 ha effetto di variante urbanistica.
81. La concessione di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, di cui all’articolo 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, e successive modificazioni, è rilasciata a seguito di un procedimento unico al quale partecipano le amministrazioni statali, regionali e locali interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241.
82. La concessione di coltivazione di idrocarburi in terraferma costituisce titolo per la costruzione degli impianti e delle opere necessari, degli interventi di modifica, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili all’esercizio, che sono considerati di pubblica utilità ai sensi della legislazione vigente.
82-bis. Qualora le opere di cui al comma 82 comportino variazioni degli strumenti urbanistici, il rilascio della concessione di cui al medesimo comma 82 ha effetto di variante urbanistica. Nel procedimento unico di cui ai commi da 77 a 81, è indetta la conferenza di servizi ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241, nell’ambito della quale si considera acquisito l’assenso dell’amministrazione convocata se questa non partecipa o se il suo rappresentante non ne esprime in tale sede definitivamente la volontà».
20. Le disposizioni di cui ai commi da 77 a 82-bis della legge 23 agosto 2004, n. 239, come sostituiti dal comma 19 del presente articolo, si applicano anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, eccetto quelli per i quali sia completata la procedura per il rilascio dell’intesa da parte della regione competente".

venerdì 15 maggio 2009

Gli articoli ed interventi di oggi

Rassegna stampa di oggi.
La Provincia di Lecco:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090515provincia.pdf
Il Giorno:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090515giorno.pdf
Merateonline a firma di Alberico Fumagalli annuncia novità importanti nelle prossime ore. Attendiamo, mentre qualche "segnale di fumo" dall'Abruzzo è già arrivato: leggete i post precedenti per credere; ecco Fumagalli:
"La bella foto a colori che ha fatto il giro dei giornali locali e che vede il ministro Scajola - con l’espressione attonita di colui che non capisce, ma si adegua per esigenze di propaganda elettorale - fare “l’uno per tutti e tutti per uno” modello tre moschettieri, con le mani del candidato alla presidenza della provincia per il Popolo della Libertà Daniele Nava e con quelle, assai più affilate e titolate, del neo ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla precipitatisi in quel di Roma, lascia intendere che la questione della ricerca del petrolio nella Valle del Curone sia una clamorosa bufala creata ad arte dai comunisti per indurre gli elettori a non votare gli esponenti del partito di Berlusconi. Ma non è così. Merateonline è in grado di affermare e di dare prova che le cose stanno in modo ben diverso. La Valle del Curone è davvero a rischio e la Po Valley non si muove a vanvera, ha fatto bene i suoi calcoli e la proroga di 16 mesi – detta anche il salto del canguro - chiesta e concessa dal Ministero risponde a un preciso piano, ragionato nei minimi dettagli. Ve lo racconteremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni. E lo faremo sulla scorta di documenti ufficiali rigorosamente certi nel loro contenuto e nei loro promotori a capo dei quali c’è proprio il ministro Claudio Scajola. Il quale, sia detto da subito, non ha raccontato bugie alla Brambilla e al Nava. Ha risposto alle loro domande. Solo che le domande sono state poste in termini impropri, incompleti ed errati. E, soprattutto, ragionando a legislazione vigente. Non siamo di fronte, come titola un quotidiano lecchese, a Veleni&Petrolio.Siamo di fronte a silenzi e superficialità che non si possono tollerare se a rimanerne vittima sono ministri e candidati politici. E allora Merateonline darà fiato alle carte e ai documenti. Siate pronti a rimanere sorpresi. Poi ciascuno si farà la propria opinione".

Una proposta operativa da Virginio Brivio per chiudere la vicenda "Po Valley"

Riportiamo di seguito un comunicato di Virginio Brivio, candidato alla Presidenza della Provincia per il PD, Sinistra e Libertà, Italia dei Valori e Azione Positiva, sulle dichiarazioni di Lupi, Brambilla e Nava:
"Prendo atto con grande soddisfazione degli interventi dell’On. Maurizio Lupi, Vicepresidente della Camera dei Deputati, del Ministro Michela Vittoria Brambilla e del Vicesindaco di Lecco Daniele Nava.
Unanimemente sostengono che con il parere contrario degli enti locali la questione della ricerca di idrocarburi nel Parco del Curone verrebbe archiviata definitivamente dal Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il Ministero ha già ricevuto lo scorso anno, molto prima del periodo elettorale, le delibere e i pareri contrari della Provincia di Lecco e dei Comuni della Brianza lecchese, così come ha ricevuto lo scorso 16 aprile, prima che la polemica pubblica esplodesse, la lettera della Provincia di Lecco che chiedeva, visto che i primi 6 mesi di proroga erano trascorsi senza che nulla fosse avvenuto, di archiviare definitivamente la pratica.
La lettera della Provincia non ha ancora ottenuto risposta dal Ministero, che ha invece concesso una nuova proroga di 16 mesi alla Società Po Valley, così come non hanno ottenuto risposta le richieste telefoniche degli uffici provinciali a quelli ministeriali.
Comunque visto che la contrarietà alla perforazione del pozzo è bipartisan, credo che potremmo concordare con tutti i soggetti interessati il seguente percorso comune:
1) Il Parco di Montevecchia, La Provincia di Lecco ed i Comuni coinvolti deliberano di confermare il parere negativo e la contrarietà ad ogni ulteriore azione di ricerca di idrocarburi nei loro territori, entro il 20 maggio p.v.;
2) La Provincia di Lecco consegna direttamente alla Regione Lombardia ed al Ministero per lo Sviluppo Economico, magari al Ministro in persona per sicurezza, le deliberazioni degli enti locali il giorno 21 maggio p.v.;
3) La Regione Lombardia ed il Ministero adottano un atto di archiviazione, definitiva e tombale, in relazione alla ricerca di idrocarburi in Brianza entro il 30 maggio p.v.,
Tutti insieme, felici e contenti per essere realmente passati dalle parole ai fatti, affrontiamo le elezioni avendo sgomberato il terreno da questa tragica e incredibile questione.
Attendo con grande fiducia la sottoscrizione di questo percorso da parte degli autorevoli esponenti che hanno avuto contatti con il Ministro".

Un sincero ringraziamento all'Abruzzo

In questo post vorrei cercare di volare alto, come raramente ormai si riesce a fare. Ma in tutta sincerità, dopo la meraviglia per la magnifica reazione della gente di Brianza che, al di là delle casacche politiche, sta combattendo per cacciare i pozzi di petrolio dalla nostra Terra, quanto successo oggi mi ha portato un segnale di speranza per il futuro.
Non per nulla la gente che sta sdrammatizzando il problema non è gente di Brianza: i vari Nava, Lupi, la Brambilla, non sono gente in contatto con il territorio e non hanno il senso di appartenenza a questa nostra Terra. Infatti altri uomini della nostra Terra che militano nella Lega Nord e nel PDL hanno preso posizioni radicalmente diverse e prenderanno parte al nascente Comitato "No al pozzo nel Parco". I dati di accesso a questo blog mi hanno portato davvero una sorpresa: in tre giorni ci sono stati qualcosa come 1.700 accessi, un dato incredibile. In Facebook va ancora meglio: alla pagina pubblica contro il pozzo nel Parco sono iscritti 1.056 sostenitori, al gruppo 1.573 persone.
Ma la cosa che più mi ha colpito sono le offerte di aiuto che ci sono giunte dall'Abruzzo. Sì, la Regione martoriata dal terremoto sta combattendo da diversi anni una battaglia contro i pozzi di petrolio. E nonostante tutto quanto è successo, gli abruzzesi si sono offerti di sostenerci nella nostra battaglia fornendoci assistenza e incartamenti: un gemellaggio per ora virtuale che spero che a breve potrà essere anche reale, con il contatto diretto. Per ora sono quasi commosso: nelle scorse settimane anche i meratesi sono andati in Abruzzo per portare aiuto, ora sono gli abruzzesi che ci offrono il loro aiuto. In fondo, l'Italia è questa: bisogna riscoprirla, nei suoi valori veri. W l'Italia, W l'Abruzzo.
P.S. Alcuni link dall'Abruzzo:
http://allegriadinaufragi.blogspot.com/2008/12/che-altro-ci-vuole-per-arrabbiarsi-per.html
http://www.dorsogna.blogspot.com/
Ed ecco quanto ci ha scritto da Casalbordino (Chieti) l'ingegner Luciano Lorenzo:
"Ciao, ti chiamo dall'Abruzzo. Noi ci troviamo in una situazione assai peggiore della vostra, sia per la connivenza politici-petrolieri che per la stupidità di moltissimi abruzzesi. Vedervi cominciare a resistere così rapidamente mi fa invece sperare bene per voi. Se vuoi moltissime informazioni su quello che ora è anche il tuo problema e indicazioni da chi sta già provando a resistere ti consiglio di visitare il mio piccolo blog (solo perchè ci sono i link già scritti) e nella colonna di destra troverai una serie di link sotto il titolo: "No al petrolio in Abruzzo", comincia da quello della dott.ssa D'Orsogna. Non so se lo sai, ma la Basilicata è stata già distrutta ed ora cercano di fare lo stesso con l'Abruzzo. Sperando di esserti stato utile ti faccio i migliori auguri. Ciao da Lorenzo http://allegriadinaufragi.blogspot.com/"
(nella foto : Bagaggera 2010? In realtà è Bezzecca, Pozzo Po Valley (tratto dal sito http://www.povalley.com/s/Bezzecca.asp)

La strana calma di Daniele Nava

Il ministro Scajola ha oggi ricevuto Daniele Nava, candidato per il PDL e la Lega Nord alla Provincia di Lecco, accompagnato dal neo Ministro al Turismo Maria Vittoria Brambilla, rassicurando lo stesso sulla non pericolosità della procedura avviata dalla "Po Valley Operation".
Se Nava fosse andato a Roma informandosi avrebbe forse posto qualche domanda precisa al ministro, invece è rientrato dichiarando deciso: "Nava da Scajola, il futuro del Parco è salvo". A nostro parere, che conosciamo gli incartamenti, non è cambiata una virgola: e nelle prossime ore lo dimostreremo: del resto, la carta canta. E la telefonata con il funzionario regionale responsabile dell'istruttoria che ho avuto oggi non mi ha per nulla rassicurato. Nel frattempo, ecco le assicurazioni di Nava:
"Petrolio: i problemi non si risolvono con slogan. Poche parole, tanti fatti. Oggi Daniele Nava, il candidato alla Presidenza della Provincia di Lecco, è volato a Roma per risolvere e far chiarezza sulla questione Po Valley che tanto ha animato il territorio della Brianza. Daniele Nava e Michela Vittoria Brambilla hanno quindi incontrato il Ministro Scajola presso il Ministero delle attività produttive ed hanno chiesto al Ministro di illustrare a fondo la questione al fine di poter dare delle risposte esaustive ai cittadini. Tra i mesi di luglio e settembre 2008 (in quei mesi non c’era nessuna campagna elettorale in corso), Po Valley presentò una domanda per quanto riguardava il progetto Ossola per un’area di 300 chilometri quadrati. Nel corso delle conferenze di servizio le Amministrazioni locali coinvolte avevano giustamente sollevato perplessità relativamente ai programmi di ricerca troppo estesi sia in termini geografici che temporali. Ora, la stessa Po Valley insieme alla società Edison ha riproposto una ricerca di un’area di 30 chilometri quadrati completamente nella nostra provincia coinvolgendo un’area comune a 15 enti locali. Il Ministero non ha dato alcuna concessione alla Po Valley. Date le ovvie opinioni contrarie delle Amministrazioni coinvolte, il “pericolo” è scongiurato. Ora è da rilevare come sia stata manovrata la giustificata preoccupazione della Brianza, che ha temuto che la propria terra venisse depauperata. Le comunicazioni pilotate da menti POLITICHE, hanno giocato e preso in giro l’ammirevole spirito di difesa dei cittadini della Brianza. Si è cercato di confondere le opinioni, si sono manovrate le informazioni. Oggi, noi abbiamo dato esempio di come si risolvono i problemi. Non mobilitandosi a parole, facendo nicchia ideologica e propaganda strumentale. Oggi, concretamente, si è RISOLTO IL PROBLEMA, esattamente seguendo ovvie procedure di buon senso: informandosi, verificando e poi, successivamente, DICHIARANDO. Abbiamo NOI dato dimostrazione di come si risolvono i problemi, di come LAVOREREMO quando governeremo la Provincia di Lecco".
(nella foto del terzetto Nava-Scajola-Brambilla in versione "tre moschettieri" che stringono l'alleanza )

Gli interventi del giorno

Riportiamo di seguito gli interventi sulla vicenda "Po Valley Operation" del giorno 14 maggio 2009.
Iniziamo da http://www.merateonline.it/:
Emilio Zanmarchi, candidato PDL per il Consiglio Comunale di Merate:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64913&Sezione=MAIN
Erminio Locatelli, consigliere provinciale dei Verdi e candidato alle Provinciali per "Sinistra e Libertà" in sostegno a Virginio Brivio:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64914&Sezione=MAIN
Luca Maggioni, Lecco Liberale:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64912&Sezione=MAIN
Alessandro Pozzi, Assessore all'Ambiente a Osnago e candidato alle Provinciali per "Sinistra e Libertà" in sostegno a Virginio Brivio:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64944&Sezione=MAIN
Maurizio Lupi (PDL), vicepresidente della Camera dei Deputati:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64945&Sezione=MAIN
La Provincia di Lecco:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090514provincia.pdf
La "Rivista che vorrei":
http://www.vorrei.org/ambiente/1-ambiente/955-la-vera-storia-del-petrolio-a-montevecchia.html

giovedì 14 maggio 2009

La delibera approvata dall'Assemblea Consortile del Parco

Riportiamo di seguito il testo della delibera approvata dall'Assemblea Consortile del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone all'unanimità. Mancava il Comune di Missaglia che però aveva comunicato di essere favorevole a qualunque iniziativa contro il pozzo.:
"L’Assemblea Consortile del Consorzio di Gestione del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, PREMESSO:
- che il compito del Consorzio di Gestione è quello della tutela e della gestione del:Parco Naturale, Parco Regionale, Riserva Naturale di Valle Santa Croce e Alta Valle del Curone, Sito di Interesse Comunitario n. IT2030006 denominato Valle S.Croce e Valle del Curone ;
- che l’area protetta nasce da una programmazione di tutela del territorio di almeno 30 anni fa da parte delle Amministrazioni Comunali e dei cittadini del meratese;
- che oltre che un luogo di tutela naturalistica il Parco è oggi anche sede di una agricoltura di qualità e di attività agrituristica, che concorre all’economia del meratese e al mantenimento del paesaggio;- che qualche anno fa l’AGIP presentò un progetto per la realizzazione di un pozzo petrolifero nell’area della Fornace a Rovagnate, progetto che non venne autorizzato a causa delle criticità che produceva all’ambiente in cui doveva essere realizzato;
- che la società “PO VALLEY OPERATION” ha ripresentato un progetto analogo, denominato “OSSOLA”, che presenta tutte le criticità già sollevate per la procedura dell’AGIP;
- che il Ministero dello Sviluppo Economico, ignorando le prese di posizione degli Enti locali, ha acconsentito alla “PO VALLEY OPERATION”, a soli tre giorni dalla decadenza della concessione, la riperimetrazione della zona interessata dalle perforazioni, la proroga di altri 16 mesi delle operazioni preliminari di studio e la ridenominazione dell’autorizzazione da “OSSOLA” a “BERNAGA”, chiedendo alla Regione Lombardia l’attivazione della procedura di VIA;
- che la nuova perimetrazione è collocata per più della metà nel territorio del Parco Regionale e Naturale di Montevecchia e della Valle del Curone;- che le criticità già sollevate per il progetto AGIP sono tutt’ora presenti ed amplificate nel progetto “BERNAGA”;
tutto ciò premesso, l’Assemblea Consortile:
- impegna il Presidente ad intraprendere tutte le iniziative che riterrà opportune per opporsi al progetto “BERNAGA”;
- esprime assoluta contrarietà a qualsiasi attività inerente la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nell’ambito del territorio del Parco;
- invita i Comuni consorziati, il Comune di Merate e la Provincia di Lecco ad assumere analoga deliberazione di Consiglio Comunale o Giunta;
- chiede che la presente delibera sia inviata a Regione Lombardia, ai parlamentari e consiglieri regionali del territorio, al Governo e ai Ministeri dello Sviluppo Economico, del Turismo, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole".

Lettera di invito per la costituzione del Comitato "No al pozzo nel Parco"

A dieci anni dal precedente tentativo dell’ENI di installare il pozzo Pilota “Rovagnate 1” in località Bagaggera e ad oltre 5 dalla chiusura delle vicende connesse a “Sernovella 1”, altro maldestro tentativo di AGIP di far sorgere una torre di trivellazione a pochi metri dal centro abitato di Paderno d’Adda, il nostro territorio si trova nuovamente sotto attacco.
In ciascuno dei due casi sopra citati, solo grazie alla mobilitazione degli amministratori comunali e provinciali, delle associazioni ambientaliste (ed in particolare di Legambiente) e di centinaia di cittadini che si sono espressi fermamente per la difesa del territorio, è stato possibile scongiurare il disastro ambientale.
In questi giorni stiamo assistendo ad una forte presa di posizione unitaria contro il progetto “Bernaga” presentato da “Po Valley Operation”, da parte degli enti locali e delle forze politiche, che stanno intervenendo presso le opportuni sedi istituzionali.
Parallelamente, grazie anche alle possibilità offerte da internet, si stanno moltiplicando le iniziative di protesta da parte di singoli cittadini contrari al progetto “Bernaga”; a dimostrazione di questo, la grande partecipazione di pubblico all’Assemblea del Consorzio Parco tenutasi mercoledì scorso, resa possibile dal passaparola mediatico.
Per meglio organizzare le attività dei singoli, in accordo con i Sindaci del Parco, si propone dunque la costituzione di un Comitato di cittadini che possa affiancare le iniziative degli enti locali e promuovere attività di mobilitazione quali raccolta firme, fiaccolate, spettacoli teatrali e musicali, ecc.
L’incontro di costituzione del Comitato si terrà martedì 19 Maggio 2009, alle ore 21.00, presso Cascina Butto, sede del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. L’assemblea sarà pubblica e aperta a tutti coloro che intendono portare il proprio contributo in termini di idee e attività.
NB: Per evitare strumentalizzazioni di natura politica, anche in vista delle prossime elezioni, il coordinamento del comitato (che sarà definito nel corso della serata) dovrà essere tassativamente assunto da cittadini che non fanno riferimento ad alcuna forza politica e non direttamente coinvolti nelle competizioni elettorali.
Per info: assessore.cultura.ambiente@osnago.net o g.zardoni@promo.it
Alessandro Pozzi - Assessore alla Cultura, alla Pace e all’Ambiente - Comune di Osnago
Giovanni Zardoni - Vicesindaco e Assessore all'Urbanistica e Ambiente - Comune di Cernusco Lombardone

Il comunicato ufficiale della "Po Valley Operation"

Inseriamo in questo post un link da cui potrete scaricare il comunicato ufficiale che la "Po Valley Operation" ha inviato ai comuni il 12 maggio 2009. Come potete leggere tutto parte dall'assunto che la società sta sì cercando il petrolio ma non è detto che neanche farà il pozzo di esplorazione: però è stata richiesta l'attivazione della Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). Ieri sera il sindaco di Rovagnate è stato molto chiaro all'Assemblea del Parco: "La "Po Valley Operation" nel Parco non deve entrare neanche a fare gli studi..." ha in sostanza detto Panzeri. Infatti l'assurdo di tutta questa vicenda è il poter pensare anche alla sola eventualità di trivellare pozzi nel Parco, ultimo lembo verde ricco di valori naturalistici che è rimasto in una Brianza già fin troppo martoriata. La "Po Valley Operation" porta volutamente il tutto su un piano di dimostrazione della sostenibilità ambientale del progetto su un piano strettamente tecnico: ma non si doveva neanche arrivare alla parte tecnica, il progetto andava fermato prima richiamando il fatto che l'istruttoria di un progetto analogo dell'Agip era già stata bocciata pochi anni fa: e la situazione dell'area non è cambiata, anzi, oggi è ancora più importante. In ogni caso ecco il link per leggere integralmente il comunicato:
http://www.consonno.it/povalley/doc/povalley.pdf.
Il file l'ho appoggiato su un altro sito che ho realizzato qualche anno fa: illustra l'assurda situazione di Consonno, un paesino distrutto negli anni Sessanta per farci un "paese dei balocchi". Se avete tempo e non conoscete la vicenda visitate anche quel sito: http://www.consonno.it. Qualche parallelismo c'è a ben pensarci: ma nel 2009 la coscienza dei cittadini e degli amministatori è cambiata e le trivelle non faranno il loro ingresso nel Parco.
Aggiungo infine una valutazione di tipo politico: qualcuno butta lì che la vicenda sia uscita ad arte durante la campagna elettorale. Invece è davvero un caso e, come si suol dire, la carta canta. Ribadiamo qualche data: la proroga a "Po Valley Operation" scadeva il 10 aprile 2009, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha concesso ulteriore proroga in data 5 maggio 2009, la Regione Lombardia ha convocato gli enti per il V.I.A. in data 30 aprile 2009.

Blog in aggiornamento!

Chiedo anticipatamente scusa a tutti se l'aggiornamento del blog non sarà in tempo reale ma d'altronde posso solo dedicargli il tempo al di fuori della attività ordinaria. Colpisce la pronta ed ampia reazione soprattutto della popolazione che spontaneamente si sta mettendo a disposizione di una lotta che sarà lunga ed impegnativa, ma che siamo sicuri, con il Comitato che si costituisce martedì prossimo, di vincere. In un momento in cui si dice che i cittadini sono allergici all'impegno pubblico fa davvero piacere!
Fatta questa premessa, alcune note tecniche. Devo pubblicare parecchio materiale, che in parte è già stato diffuso alla stampa e potrete magari trovare già online. Per quanto riguarda la rassegna stampa, manca il quotidiano "La Provincia di Lecco" solo per questioni di natura tecnica (anzichè fare dei link devo caricare le pagine in .pdf su un'altro sito e linkarli al blog, fintanto che non attiveremo un apposito sito web che è già in itinere). Ci sono poi da pubblicare il comunicato ufficiale che la "Po Valley Operation" ha inviato ieri ai Comuni interessati (che per "par condicio" pubblicherò per primo), la lettera di convocazione del Comitato e la dura delibera approvata ieri sera dall'Assemblea Consortile del Parco di Montevecchia. Insomma, di tanto in tanto tenete d'occhio il blog e non vi perderete nulla di questa vicenda così importante per tutta la Brianza.

I commenti di amministratori e politici lecchesi

Riportiamo di seguito, per chi non li avesse letti, una seconda trance di commenti sulla vicenda della "Po Valley Operation" da parte di alcuni amministratori e politici lecchesi, tratti da http://merateonline.it/.
Marcello Toma, Assessore all'Ambiente del Comune di Merate:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64862&Sezione=MAIN
Roberto Riva, consigliere comunale di Merate:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64864&Sezione=MAIN
Andrea Massironi, consigliere comunale di Merate:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64863&Sezione=MAIN
Chiara Bonfanti, Assessore Provinciale all'Ambiente:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64871&Sezione=MAIN
Giuseppe Munaò, consigliere comunale di Lomagna:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64872&Sezione=MAIN
Lucia Codurelli (parlamentare PD) e Antonio Rusconi, (Senatore PD):
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64873&Sezione=MAIN
Daniele Nava, vicesindaco di Lecco e candidato alla Presidenza della Provincia per Lega Nord e PDL:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64898&Sezione=MAIN
Pierfranco Mastalli e Laura Bonfanti, Legambiente:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64894&Sezione=MAIN
Carlo Spreafico, consigliere regionale del PD:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64895&Sezione=MAIN
Virginio Brivio, Presidente uscente della Provincia e candidato alla Presidenza della Provincia per PD, Italia dei Valori e Sinistra e Libertà:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64900&Sezione=MAIN
Documento della conferenza dei sindaci del meratese:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64891&Sezione=MAIN
Intervista all'Assessore Provinciale all'Ambiente Marco Molgora:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64875&Sezione=MAIN
Intervista al Sindaco di Rovagnate, Marco Panzeri:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64899&Sezione=MAIN

Il rischio dei pozzi di petrolio nel Parco del Curone diventa un caso nazionale

Nelle ultime ore la vicenda "Po Valley Operation" è diventata un caso nazionale. La ferma reazione del territorio (si vedano i post appositi), ha fatto sì che la vicenda venisse amplificata dalle radio e dalle reti televisive, anche nazionali. Riportiamo di seguito alcuni link ad articoli di stampa nazionale che sono usciti nelle ultime ore. Vi chiedo di segnalare eventuali altri articoli. Grazie!
Corriere della Sera:
http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_13/petrolio_parco_curone_b0901c7a-3fc7-11de-bc3f-00144f02aabc.shtml
La Stampa tratta da Dagospia:
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-6015.htm
Il Giorno:
http://ilgiorno.ilsole24ore.com/lecco/2009/05/13/176553-sindaci_contro_ministro_scajola.shtml
http://www.consonno.it/povalley/doc/090513giorno.pdf
La Provincia di Lecco:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090513provincia1.pdf
http://www.consonno.it/povalley/doc/090513provincia2.pdf

mercoledì 13 maggio 2009

Questa sera si riunisce l'Assemblea Consortile del Parco del Curone

Questa sera alle ore 21, presso la sede di Cascina Butto a Montevecchia, si riunisce l'Assemblea Consortile del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. L'Assemblea è presieduta da Eugenio Mascheroni ed è composta dai Sindaci o delegati dei 10 Comuni che costituiscono l'Ente, con la presenza del Comune di Merate e della Provincia di Lecco che stanno completando le procedure per entrare a far parte a pieno titolo dell'Assemblea.
La questione della perforazione del pozzo di petrolio non è all'ordine del giorno (lo stesso era stato fatto prima che la vicenda prendesse la piega che ha preso negli ultimi giorni) ma sarà presente l'Assessore provinciale all'Ambiente Marco Molgora che relazionerà sulla vicenda. La seduta è pubblica, saranno presenti anche le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco per sostenere i Sindaci nella battaglia contro la "Po Valley Operation".

martedì 12 maggio 2009

La "Po Valley Operation" è arrivata 3 giorni prima della scadenza della proroga: ma le date non tornano

Mi piace approfondire gli incartamenti per cercare di capire, e tra quelli della "Po Valley Operation" qualcosa già non torna... Ma magari mi sbaglio, e allo scopo ho già scritto in Regione Lombardia per avere delucidazioni.
Provo a spiegarvi, carte ufficiali alla mano, quanto è successo negli ultimi giorni.
Qualche tempo fa la "Po Valley Operation" aveva presentato istanza di ricerca di idrocarburi su un'area di 300 km quadrati in Lombardia. I comuni interessati si erano opposti richiedendo alla società australiana di perimetrare più precisamente l'area interessata. Il Ministero dello Sviluppo Economico aveva concesso la proroga della sospensione dell'istruttoria fino al 10 aprile 2009 (a partire dal 10 ottobre 2008). Della "Po Valley Operation" si perdono le tracce e interessamenti al Ministero, come già scritto da Marco Molgora, non danno notizie sull'argomento. Ma ecco che la società australiana, a soli 3 giorni dalla scadenza della proroga ricompare dal nulla richiedendo una nuova proroga, riperimetrando l'area a circa 30 km quadrati e chiedendo il cambio del nome da "OSSOLA" a "BERNAGA". In data 5 maggio 2009 il Ministero dello Sviluppo Economico concede la proroga addirittura per altri 16 mesi e chiede alla società di attivare la procedura del provvedimento di verifica di compatibilità ambientale, che è in capo alla Regione. Ma qui qualcosa non torna nelle date. Ancor prima che il Ministero acconsente alla proroga (5 maggio 2009) la Regione Lombardia in data 30 aprile 2009 scrive agli enti locali interessati convocando una prima riunione in data 7 maggio 2009 per l'avvio della fase preliminare dello Studio di Impatto Ambientale della concessione per la costruzione di un pozzo esplorativo, già denominata col nuovo nome "BERNAGA", ancor prima che il Ministero acconsentisse (in data 5 maggio 2009). Già le date non tornano ed è chiaro che la "Po Valley Operation" si sta portando avanti... Attendo fiducioso una risposta dai funzionari regionali.

La provocatoria home page delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Curone

Anche le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone si stanno mobilitando per opporsi alla realizzazione dei pozzi petroliferi della "Po Valley Operation". I volontari hanno modificato l'home page del loro sito ufficiale(http://www.gevcurone.it/) mettendo in risalto il contrasto tra la valle del Curone nella zona di Cascina Bagaggera di Rovagnate e l'incidente al pozzo petrolifero di Trecate (Novara): un confronto volutamente provocatorio che ci deve far riflettere. Le GEV saranno presenti all'Assemblea Consortile di domani sera a Cascina Butto per dare sostegno al Presidente del Parco ed ai Sindaci dei comuni facenti parte del Parco. Sul sito GEV è stato linkato anche il nostro blog, ringraziamo le GEV.

I primi commenti di amministratori e politici

Il portale http://www.merateonline.it/ ha creato un'apposita sezione dedicata ad un dossier sulla vicenda "Po Valley Operation". A chi fossero sfuggiti tutti i commenti degli amministratori e dei politici lecchesi ve li riporto qui di seguito: finora hanno parlato solo esponenti del Partito Democratico e della Lega Nord, tutti profondamente contrari alla folle richiesta della "Po Valley Operation". Nel frattempo la pagina pubblica che ho creato su Facebook ha raggiunto i 114 sostenitori: più siamo più la nostra azione sarà incisiva, ecco il link:
http://www.facebook.com/pages/No-al-pozzo-di-petrolio-nel-Parco-di-Montevecchia-e-della-Valle-del-Curone/77865816733?ref=nf
Vi riporto di seguito gli interventi richiamati sopra:
Paolo Strina, Sindaco di Osnago:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64820&Sezione=MAIN
Marco Panzeri, Sindaco di Rovagnate:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64821&Sezione=MAIN
Ambrogio "Gino" Sala, Assessore a Olgiate Molgora:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64822&Sezione=MAIN
Andrea Robbiani (Lega Nord), candidato per la Lega Nord-PDL a Sindaco di Merate:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64836&Sezione=MAIN
Ennio Fumagalli, segretario politico provinciale della Lega Nord:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64834&Sezione=MAIN
Alberto Anghilieri, segretario provinciale CGIL Lecco:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64835&Sezione=MAIN
Lorenzo Bodega (Lega Nord), senatore:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64838&Sezione=MAIN
Giulio De Capitani (Presidente del Consiglio Regionale) e Stefano Galli (Consigliere Regionale), Lega Nord:
http://merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=64843&Sezione=MAIN
Ed ecco infine i servizi tratti dalla Provincia di Lecco:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090512provincia1.pdf
http://www.consonno.it/povalley/doc/090512provincia1.pdf
E da Il Giorno:
http://www.consonno.it/povalley/doc/090512giorno.pdf

Le trivelle della Po Valley distruggeranno le più antiche tracce della Preistoria

La Valle del Curone racchiude i segreti e le testimonianze umane più remote sinora scoperte in Lombardia. Qui è la genesi dell'operosità e dell'ingegno dei brianzoli. Durante le campagne di scavi condotte dall'Università di Milano, dal Prof. Cremaschi del CNR e dal Museo di Como, sono state rinvenute tracce inequivocabili di insediamenti di popolazioni paleolitiche. Alcuni strumenti in pietra sono esposti al museo archeologico 'P. Giovio' di Como con l'indicazione della provenienza: Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, Merate – Lecco. I più antichi provengono esattamente da Barbabella di Bagaggera: in questa località, ubicata ai margini di un antico bacino lacustre, sono stati infatti rinvenuti due livelli archeologici datati, con il metodo della termoluminescenza, rispettivamente a 60.500 e 35.000 anni fa, con resti di focolari e concentrazioni di manufatti in selce. Questa pietra silicea, molto dura e facilmente scheggiabile, era la principale materia prima usata per la realizzazione di utensili. La presenza umana in epoca preistorica nella Valle del Curone è correlata appunto allo sfruttamento di giacimenti di selce e alla relativa attività di scheggiatura. I reperti litici rinvenuti presentano differenze di tipologia e frequenza sul terreno. Sparsi manufatti a litotecnica (schegge ritoccate, denticolati, grattatoi, nuclei, ecc) e concentrazioni ben localizzate fanno supporre siti sepolti, che potrebbero essere oggetto di ulteriori indagini stratigrafiche.
La caratteristica morfologica della Valle del Curone, racchiusa nel crinale che unisce Montevecchia a Lissolo, ha preservato l'area dall'ultima glaciazione würmiana, che ricopriva il resto del territorio. In quest'isola felice, culla della civiltà lombarda, si insediarono i primi gruppi umani, protetti dall'invasione delle lingue del ghiacciaio abduano. Questa condizione, unica nel territorio lariano, consente di effettuare sia ricerche sulle antiche fasi di popolamento, sia indagini paleobotaniche.
Le analisi condotte dal Dott. Lanfredo Castelletti del Museo Giovio di Como hanno ricostruito l'immagine del più lontano passato. In un letto di sabbia azzurrognola, sul fondo della cava di argilla di Barbabella, attività abbandonata da decenni, sono stati trovati resti di giganteschi tronchi d'abete bianco, datati a ben 700.000 anni fa. La Preistoria è il punto di partenza del lungo processo evolutivo degli insediamenti umani in questo territorio. Le numerose testimonianze di epoche successive, gli embrici della fornace romana rinvenuti a Malnido, sono le antiche tracce della nostra civiltà. La firma del ministro Scajola ha spianato la strada alla Po Valley che, a colpi di trivella, distruggerà il nostro passato e un'area naturalistica di assoluto rilievo. Immaginiamoci poi cosa ci riserverà il futuro in termini di impatto ambientale, vivibilità, traffico e inquinamento.
Per visualizzare i luoghi interessati: www.camminabrianza.com/strapagnano
Marisa Viganò
P.S. Da parte di Giovanni Zardoni: qui trovate tutto il materiale relativo:
http://www.parcocurone.it/files/archeologia/Martino_conferenza_03-06-08_Montevecchia.pdf

Po Valley Operation convinta di ottenere le autorizzazioni nel 2009

Dal sito http://www.povalley.com/: si parla ancora di "Ossola" che era la precedente pratica, ma non si cita ancora la nuova pratica "Bernaga":
"The Ossola licence north of Milan contains two significant oil/condensate and gas exploration targets. While the Po River Valley region is traditionally know for its gas, there have been a number of successful large oil finds and developments. These include ENI's nearby Villa Fortuna discovery (50 kilometres southwest) which has produced over of 188 mmbl and the Malossa oil field (20 kilometres south) which produced 176 bcf of gas and 20 million barrels of condensate over a 20-year period. Po Valley was granted preliminary award of the Ossola licence in October 2006 and has worked since then to complete environmental clearance procedures. Final grant of this licence is now expected during 2009. In parallel with the licence grant process, we have commenced early stage geological and geophysical work to evaluate the licence area. Initial reviews of seismic data have highlighted two large oil/condensate structures --Rovagnate at 3,500 metres and Negrino at 6,000 metres. The Company has reached joint agreement with Edison for a 50-50 joint venture, with Po Valley responsible for operating the field in the formative geological and environmental approval stages of the licence prior to first drilling".
(immagine tratta dal sito http://www.povalley.com)

Due pozzi nel cuore della Valle del Curone

La follia non ha limiti. Le ipotesi presentate dalla "Po Valley Operation" prevedono due ipotesi di perforazione, l'una a Ovest di Bagaggera a Rovagnate, nella ex cava di argilla censita come geosito e dove vi sono delle formazioni di paleobotanica assolutamente interessanti ed uno più a Est, nella zona dell'ex allevamento Quadrifoglio di Olgiate Molgora. Occorre vedere bene le carte di richiesta, ma la cosa più assurda è che il petrolio non sta sotto i due punti sopra determinati ma in una posizione in cui non si potrebbe scavare a causa dei nuclei abitati esistenti. Già Eni ipotizzava di realizzare una trivellazione obliqua che dalle zone sopra individuate (Eni ipotizzava la sola zona della Fornace) raggiungesse obliquamente gli ipotetici giacimenti.
"Po Valley Operation" per accorciare i tempi ha acquistato gli studi dall'Eni ed è ipotizzabile che proporrà la stessa "rotta" di trivellazione: proprio a dire: voi avete preservato la Natura dall'urbanizzazione ed ora da questa oasi andiamo a cercare il petrolio sotto l'urbanizzato...
(nell'ardito fotomontaggio qui sopra: il blowout del pozzo di Trecate (Novara) sovrapposto alla località Bagaggera di Rovagnate)

lunedì 11 maggio 2009

La dura presa di posizione del Sindaco di Merate Giovanni Battista Albani

E’ una cosa inconcepibile il trattamento che abbiamo ricevuto da questi signori. Ci hanno convocati all’ultimo minuto a Milano senza nemmeno darci il tempo di radunarci e capire cosa stava succedendo. Per il comune di Merate ho incaricato l’ing. Mandelli dell’ufficio ecologia di partecipare alla conferenza di servizi che si è tenuta lo scorso giovedì in Regione. Purtroppo non sono stati nemmeno invitati tutti gli enti a partire dalla Provincia e dal Parco del Curone, direttamente interessato all’intervento. Questa decisione presa senza avvertire nessuno, o comunque lasciando poco tempo per prepararsi e capire, mi ha davvero sorpreso ma soprattutto mi preoccupa questo modo di agire. Sapendo che come sindaci ed enti istituzionali ci eravamo già espressi contrariamente avrebbero dovuto quantomeno preavvertirci con un certo anticipo e tenere in considerazione le nostre obiezioni: questa decisione calata dall’alto senza convocarci mi fa davvero paura. Stiamo facendo di tutto per conservare un territorio già saturo e ora ci parlano di trivellare la zona del Parco del Curone. Così facendo si andrà a snaturare l’armonia di quel luogo, mantenuta e curata con enormi sacrifici. Come minimo questi signori avrebbero dovuto sentire i sindaci interessati e non decidere per tutti senza interpellare nessuno. È il peggior modo di scegliere e di governare in nome dei cittadini. Ma devono ancora fare i conti con la reazione del territorio.
Giovanni Battista Albani
Sindaco di Merate

La lettera dell'Assessore Provinciale Marco Molgora

Sig. Presidente Parco di Montevecchia e Valle del Curone

Sigg.ri Sindaci di Merate-Robbiate-Osnago-Lomagna-Imbersago-Olgiate Molgora-Perego Montevecchia-Rovagnate-Missaglia-Santa Maria Hoè-Brivio-Calco-Cernusco Lombardone

e p.c.
Sigg.ri Sindaci di
Airuno-Barzago-Barzano’-Bulciago-Casatenovo-Cassago Brianza-Castello di Brianza-Cesana di Brianza-Colle Brianza-Cremella-Dolzago-Garbagnate Monastero-Lomagna-Monte Marenzo-Monticello Brianza-Olginate-Paderno d’Adda-Sirone-Sirtori-Torre de’ Busi-Valgreghentino-Verderio Inferiore-Verderio Superiore-Vigano’

Oggetto: NUOVO PROGETTO DI RICERCA IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI- SOCIETÀ PO VALLEY OPERATION. RISULTANZE RIUNIONE DEL 7 MAGGIO 2009

Caro Sindaco,
facendo seguito alla precedente comunicazione relativa all’oggetto ritengo doveroso comunicare quanto è emerso nel corso della seduta in Regione e qual è la situazione che dovrà essere affrontata nei prossimi mesi.
Innanzitutto è doveroso sottolineare che il progetto, denominato è la ridefinizione del progetto che già avevamo affrontato e contrastato nel corso del 2008.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE) ha deciso di accogliere la proposta, della Società australiana PoValley, di ridurre l’area di ricerca degli idrocarburi ad una superficie di circa 31 Km2 a fronte dei circa 300 Km2 originariamente identificati.
Il MiSE ha poi accordato alla Società una proroga temporale per effettuare le ricerche e la possibilità di richiedere alla Regione Lombardia la procedura assistita per effettuare la Valutazione di Impatto Ambientale regionale per la realizzazione del pozzo di ricerca. Gli australiani hanno infatti acquisito da ENI i dati delle ricerche precedenti e hanno identificato i perimetri dei possibili giacimenti.
Non posso tacere il profondo disappunto per il comportamento del MiSE che, da noi settimanalmente monitorato, non ha fornito agli enti coinvolti alcuna comunicazione di quanto deciso, mentre la Società era in possesso di copia delle determinazioni ministeriali.
L’area interessata, verificabile negli elaborati che troverete sul CD-rom allegato, coinvolge i comuni in indirizzo e per circa la metà il Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, inizialmente escluso dalla convocazione regionale e poi recuperato in extremis in seguito alle segnalazioni inserite nelle deleghe da Voi inviate a Regione Lombardia e allo scrivente assessorato.
La situazione è estremamente critica infatti, come rilevato in sede regionale, la Società ha già identificato i due possibili siti ove realizzare il pozzo di ricerca, denominato Rovagnate; si tratta della cava dismessa in zona fornace e dell’allevamento, anch’esso dimesso, in zona Bagaggera.
Sempre in quella sede è stato acclarato che, qualora il sondaggio rivelasse la presenza significativa di idrocarburi, diverrà necessario realizzare ulteriori pozzi per l’estrazione del prodotto.
A distanza di pochi mesi dall’avvio della procedura ministeriale è emersa in tutta evidenza la determinazione della Società a perseguire il proprio scopo, prevedendo investimento dell’ordine di circa 20 milioni di Euro.
La posizione della Provincia di Lecco, che rappresentava anche i dieci comuni che l’hanno delegata, è stata di assoluta contrarietà, in quanto pochi anni or sono una identica ipotesi di perforazione situata nella stessa area era stata rigettata dal Ministero e archiviata, dopo una lunga e determinata battaglia dei Comuni e del Parco di Montevecchia, proprio per la sua insostenibilità.
Il sottoscritto ha fatto presente all’autorità regionale ed ai proponenti che le aree parco sono state difese e tutelate per garantire un minimo di equilibrio ad uno dei territorio più urbanizzati ed antropizzati d’Europa, gli enti locali hanno rinunciato all’inserimento di attività economiche impattanti ed invasive e puntato, con successo, al rilancio dell’agricoltura di qualità e di attività ricettive leggere.
La realizzazione del pozzo e l’eventuale successivo sfruttamento determinerebbero un impatto non solo ambientale ma anche economico.
L’estrazione degli idrocarburi metterebbe a rischio quelle attività che hanno puntato proprio sulla bellezza, sulla tranquillità e sulla salubrità dell’area quali garanzie della bontà del prodotto offerto e che, con la loro presenza, garantiranno per i prossimi decenni la manutenzione di parti significative di territorio.
Aggiungo, poi, che ho anche sottolineato l’immoralità di una proposta che, senza alcun rispetto per le ultime aree strategiche dal punto di vista ambientale porterebbe a sfruttare sino in fondo, sin nelle viscere, un territorio che ha sempre dato, ed ancora dà in maniera determinante, per lo sviluppo del Paese; in pochi anni di sfruttamento si distruggerebbero decenni di lavoro.
Concludo questa breve illustrazione sottolineando che ho chiesto ed ottenuto di non avviare ulteriori iniziative e procedure sino al 30 giugno p.v., data in cui saranno insediate tutte le Amministrazioni che andranno ad elezione, compresa la Provincia di Lecco.
Certo di poter contare sul Vostro sostegno e sulla Vostra determinazione a difendere la nostra terra, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e porgo i saluti più cordiali.
Cordiali saluti.
L’Assessore all’Ambiente della Provincia di Lecco
Marco Molgora

Vade retro "Po Valley Operation" !

Ci risiamo. Per l'ennesima volta la fatica e l'impegno di tanti amministratori e di tanti cittadini, durato anni, per preservare l'angolo di Natura più incontaminato nelle vicinanze di Milano, rischia di essere vanificato dalla firma di un funzionario. Non è possibile che in un territorio ormai al limite dell'urbanizzazione gli australiani cerchino di fare ciò che non è riuscito agli italiani: la "Po Valley Operation" sta richiedendo di scavare un pozzo di petrolio nel cuore del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, già negato all'Eni qualche anno fa. Dobbiamo difendere questo territorio con le unghie. Non è possibile che spesso e volentieri, in Italia, le aree di pregio ambientale rimaste preservate per anni rischino di essere utilizzate per realizzare strade ed in questo caso addirittura un pozzo di petrolio.Questa non è una questione politica: questa è una questione che deve vedere in prima linea chi ama il proprio territorio, le proprie radici, sia esso di sinistra, di centro, di destra. Per quanto mi riguarda sono stato in prima linea qualche anno fa e lo sarò ancora di più questa volta: e spero di essere solo uno dei tanti che uniranno le loro forze per opporsi a questa indecenza. Ringrazio pubblicamente Marco Molgora che ha rappresentato i sindaci della zona alla prima riunione convocata alla chetichella e dimenticandosi persino che esiste un Parco. Da adesso inizia una nuova battaglia: dobbiamo crederci!