mercoledì 17 giugno 2009

Risposta in Senato alle interrogazioni dei Senatori Bodega e Rusconi

Risposta data in data odierna, tratta dal sito http://www.senato.it/:
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http://www.merateonline.it/Finestra_Zoom.asp?ID=66159&Sezione=MAIN

PRESIDENTE. Seguono le interrogazioni 3-00732 e 3-00808 (già 4-01494) sul progetto di ricerca di petrolio nel parco naturale del Curone (Lecco).
Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere congiuntamente a tali interrogazioni.
SAGLIA, sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, le interrogazioni presentate sono analoghe e riguardano appunto la società Po Valley e l'inizio dei lavori di perforazione nel parco di Montevecchia Valle del Curone. La Po Valley è una società italiana che fa capo ad una holding australiana; l'azienda opera nel settore dell'esplorazione e produzione di idrocarburi, prevalentemente nel Nord-Italia che è, com'è noto, una delle aree più ricche di giacimenti di idrocarburi in Europa. Nel 2008 tale società ha presentato istanza per l'ottenimento di un permesso di ricerca di idrocarburi nella Provincia di Lecco.
L'istanza fa riferimento ad un'area limitata a 30 chilometri quadrati (progetto «Bernaga»), mentre il progetto originario interessava un'area di 300 chilometri quadrati (progetto «Ossola»). Allo stato attuale, in relazione al progetto «Bernaga», non risulta siano state rilasciate autorizzazioni a procedere né dalle amministrazioni locali, né sicuramente dal Ministero dello sviluppo economico, pertanto nessun intervento è stato attuato o è in procinto di essere attuato sul territorio in questione. Quanto al progetto «Ossola», si fa presente che lo scorso anno è stato avviato dal Ministero dello sviluppo economico l'istruttoria relativa ad una domanda di permesso avanzata dalla società Po Valley relativa allo stesso che interessava circa 300 chilometri quadrati, in parte ricadenti nella Provincia di Lecco.
A seguito dell'avviso contrario all'iniziativa, espresso nelle conferenze dei servizi iniziali da molti dei Comuni interessati, l'istruttoria è stata subito sospesa. La suddetta società, insieme con la società Edison, nel frattempo, ha riproposto la ricerca, su un'area molto ridotta (circa 30 chilometri quadrati), tutta in Provincia di Lecco, ora denominata "Bernaga". Conseguentemente, l'ufficio istruttore del Ministero dello sviluppo economico, tenuto conto delle opinioni già espresse dagli enti locali, con nota in data 5 maggio 2009, ha invitato i richiedenti a rivolgersi preventivamente agli enti locali per verificare la compatibilità ambientale dell'iniziativa, mantenendo sospesa l'istruttoria. In caso di mancato consenso locale, anche la nuova richiesta sarà archiviata.
Si fa, comunque, presente che il processo di eventuale approvazione dell'istanza inoltrata dalla Po Valley richiede, per legge, dai 12 ai 18 mesi per l'effettuazione di analisi tecnico-ambientali e di consultazione con le comunità locali. Nel ribadire che, al momento, non vi è alcuna ipotesi di assegnazione di permessi ed autorizzazioni a perforare, si precisa che la stessa società Po Valley ha reso noto di essere intenzionata a portare avanti l'istanza di richiesta di permesso di ricerca, in totale trasparenza e aprendo un dialogo onesto e cooperativo con le comunità locali coinvolte.
In ogni caso, il Ministero dello sviluppo economico assicura che, qualora fosse conferito un permesso di ricerca, non sarebbero consentite perforazioni in aree del parco della valle del Curone, né altre attività esplorative, salvo quelle espressamente autorizzate dall'ente parco stesso.
Nel precisare che gli uffici dell'assessore provinciale all'ambiente della Provincia di Lecco hanno sempre ricevuto risposta, sia alle richieste verbali che a quelle scritte, dal responsabile del procedimento in merito allo stato dell'istruttoria, si segnala, infine, che la completa informativa sullo stato dei procedimenti è sempre disponibile per tutti i cittadini interessati, nel sito del Ministero dello sviluppo economico.
BODEGA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BODEGA (LNP). Signor Presidente, mi consenta di ringraziare la Presidenza per aver inserito all'ordine del giorno con urgenza l'interrogazione 3-00732, a mia firma. Ringrazio anche il sottosegretario Saglia per la puntuale risposta, che ci rassicura. Infatti, questa situazione ha creato non poche preoccupazioni a livello territoriale, provinciale e tra i Comuni interessati di Rovagnate e di Olgiate, che ricadono all'interno dell'area a parco della valle del Curone. Dai dati in nostro possesso, non appariva del tutto chiara la vicenda; oggi, invece, sono stati chiariti tutti i termini, rassicurandoci fortemente.
Voglio soltanto ribadire l'importanza che il territorio competente possa esprimere pareri e giudizi in merito a determinate operazioni, che vanno ad intaccare un ambito da anni tutelato dal punto di vista paesaggistico ed ambientale, anche dalle stesse amministrazioni con la conservazione ed evitando attività economiche invasive e viceversa centrando l'attenzione su attività meno invasive e maggiormente destinate al servizio, alla ricettività, ai percorsi vita e ad aree di vacanza per le famiglie e i turisti.
È stato chiaramente affermato che nell'area del parco non si effettueranno mai perforazioni. Non posso, quindi, aggiungere altro, se non per formulare un invito a coinvolgere sempre, al di là dell'interesse generale e delle normative nazionali che giustamente devono tutelare la ricerca di fonti energetiche (in questo caso, di idrocarburi), le realtà locali che sono le prime sentinelle dei nostri territori.
RUSCONI (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RUSCONI (PD). Signor Presidente, anch'io la ringrazio per aver inserito all'ordine del giorno di oggi l'interrogazione a mia firma.
Desidero ringraziare anche il rappresentante del Governo anche se mi ritengo soltanto parzialmente soddisfatto. Infatti, nella sua risposta avrei voluto almeno il riconoscimento del fatto che la situazione da lui oggi evidenziata è frutto di quanto gli enti locali, gli amministratori comunali in particolare, negli ultimi mesi hanno detto e fatto con provvedimenti assunti dal consiglio comunale unanimemente, al di là della collocazione politica.
Vede, il federalismo non è un qualcosa che si proclama a parole; lo si deve attuare e questo Governo deve esserne rispettoso nei fatti.
C'è una ambiguità che vorrei fosse espulsa dalla sua risposta, ovvero che siano escluse di fatto nei prossimi 18 mesi in una zona di così grande pregio anche operazioni di studio e di ricerca o, come lei le ha chiamate, di esplorazione, che però comportino prove di trivellazione e di scavi. Vorrei che molto chiaramente questa ambiguità fosse espulsa dopo questo intervento.
Vede, il parco del Curone non è un patrimonio solo dalla Provincia di Lecco; è uno dei più grandi polmoni verdi della Brianza, tra le Province di Lecco, Milano e Monza. È un'area tutelata da numerosi vincoli paesaggistici e ambientali ed esclusa da qualsiasi attività di tipo produttivo.
Già l'ENI dieci anni fa aveva scartato qualsiasi ipotesi di trivellazione perché affermava che gran parte dell'area di studio è soggetta a vincoli idrogeologici, compreso il sito di perforazione. Inoltre, il Ministero dell'ambiente nel giugno del 2001 aveva dato parere negativo in considerazione «delle molteplici problematiche ambientali che la realizzazione del pozzo di ricerca comporterebbe, collocandosi all'interno di un area confinante con il pregiato parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone» e «del disagio che la realizzazione del progetto comporterebbe per la comunità e per ambiente in termini di inquinamento acustico e atmosferico, nonché per le interferenze negative sulla flora e sulla fauna».
Ho colto positivamente, signor Sottosegretario, l'intenzione da parte del soggetto proponente l'attività di ripristinare il dialogo con gli Enti locali. Forse andava iniziato prima, non c'era bisogno di ripristinarlo solo dopo le risposte perentorie degli Enti locali. Mi auguro anche che la sua attività come Sottosegretario e quella del Governo siano ferme ad escludere qualsiasi attività di ricerca e di studio in questi mesi che di fatto non tuteli quell'area e al contrario permetta degli scavi. Vede, - riprendo le sue parole - un vero federalismo non può non partire dalle autorizzazioni e dalle risposte delle comunità locali che hanno la prima parola al riguardo.

13 commenti:

  1. Finalmente un comunicato rassicurante! Mi pare di capire che le decisioni in materia spettano agli enti locali, spero che vinca il buon senso e la tutela del parco...ho appena letto sul Giornale di Merate che l'assessore al Bilancio di Missaglia , Marta Casiraghi, è favorevole alle perforazioni esplorative...

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  2. ma non era quello che da sempre hanno detto in risposta alle prime interrogazioni parlamentari,al ministero?? non è quello che mi sembra abbiano detto gli australiani da subito???

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  3. la signora Casiraghi fa considerazioni economiche un tantino ridotte.Lei rileva solo il vantaggio di cassa alludendo alle royalties.Non considera quanto le comunita' locali perderebbero,in soldoni,dal deprezzamento del patrimonio immobiliare deriavante dalla presenza di pozzi che siano per la solo esplorazione o per la stessa estrazione,la scomparsa delle attivita' produttive,agricole ed albarghiere;chi andrebbe a pranzare a poca distanza da pozzi vari.Senza considerare i danni ,e scusate la valutazione cinica ,ma è per voler mettermi sul piano di analisi della sig. Casiraghi,che deriverebbero all'ambiente per la presenza delle varie sostanze che si libererebbero nell'aria,nel sottosuolo.Mi sa dire la sign.Casiraghi quanto ci costerebbe,in soldoni,il ritrovarsi con le falde acquifere inquinate,con ammalati a causa di quelle sostanze?Cara sign. Casiraghi ,quanti euro??

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  4. Pero' la sign.aCasiraghi fa una considerazione che ,a mio parere,va analizzata molto attentamente.Quella in cui lei definisce il parco del Curone quale specchietto nella dinamica della po valley

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  5. Due ragionamenti:
    1) il rischio che Po Valley non riesca a trivellare nel Parco ma appena fuori è reale, bisognerà tenere aperti gli occhi.
    2) quanto ai vari comunicati ribadisco un concetto: gli Enti locali han già espresso parere negativo due volte, perchè la pratica non è stata già archiviata?

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  6. occorre fare della vicenda parco del Curone-po valley l'emblema della salvaguardia dell'ambiente, vincolato e non.Le varie associazione ambientaliste,che fanno??Associazione che forse,son sovvenzionate con denaro nostro

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  7. Devono essere chiari alcuni concetti:
    1
    royalties ridotte ( l'abbiamo capito nnell'incontro di lunedi' sera che concretamente a livello economico non ci guadagnamo e svendimo le ns risorse ( vedere quanto sono basse le ns royalties rispetto ad altri stati fa pensare...)
    2
    Non devono trivellare neanche fuori: densità abitativa elevata, zona fragile e già al collasso per strade qualità dell'aria etc... ( guardate i dati del pm 10 nel meratese ad esempio...altro che verde brianza... brianza di polveri)
    3
    costi sulla salute? sulla ns fragile agricoltura?
    4
    La brianza è già al collasso... le attività industriali non sono monitorate come dovrebbero a livello di inquinamento ed i ns limiti di legge ( si veda la diossina) sono fuori norma essi stessi!!!Documentatevi su cosa è' successo in basilicata... noi comuni cittadini non avremo alcun vantaggio, ma l'ennesima beffa...
    5
    Neanche l'occupazione ne gioverebbe...

    ps
    e dopo queste semplici e banali considerazioni c'è ancora chi darebbe il consenso????

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  8. Ho un serio sospetto: che la Povalley abbia sparato alto per ottnere qualcosa, nel senso che abbia chiesto la trivellazione nel parco per scendere a compromessi ed ottenere almeno di trivellare qualche kilometro fuori (come era successo a fine anni '80 se non sbaglio a Pianezzo).. dobbiam stare attenti come dice Molgora a non farci infinocchiare così....
    Matteo Fumagalli

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  9. avete ragione, qui si punta a "darci il contentino" non trivellando il Parco, per poi agguantare senza troppi problemi i terriori che rimangono esclusi dalle tutele che il parco stesso offre...non bisogna farsi fregare...rimanere uniti e non farsi abbindolare da tante promesse, rassicurazioni e quant'altro. La magagna sta lì dove non pensavi...

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  10. Bodega e Rusconi possono anche essere soddisfatti della risposta alla loro interrogazione, ma finchè la richiesta della po valley non sarà archiviata credo ci si debba preoccupare eccome! Ed è anche ora di smetterla di parlare di comitato di salvaguardia del parco naturale o regionale che sia!Il nostro territorio va tutelato tutto, senza confini!! Forse che le trivellazioni a Perego, piuttosto che a Missaglia,giusto per parlare di due comuni appena fuori dal perimetro del parco naturale,non provocheranno danni?! I comuni faranno sicuramente la loro parte ma la gente si deve muover. Le firme vanno raccolte, molte ed in fretta, ma a mio parere va rivisto il testo della petizione: deve essere ben chiaro che DOBBIAMO e VOGLIAMO SALVAGUARDARE TUTTO IL NOSTRO TERRITORIO NON SOLO IL PEZZETTO che rientra nei confini del parco naturale. Spero che il comitato comprenda e si muova in tale direzione e trovi qualche maniera per coordinare ed essere più vicino a molti, soprattutto ragazzi, pieni di entusiasmo, che si stanno dando da fare!( forse ce ne vorrebbe qualcuno in più nel comitato). Buon lavoro a tutti. Paola

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  11. @ Paola: in realtà sulla petizione c'è scritto: "Chiedono a Regione Lombardia e al Ministero dello Sviluppo Economico l’archiviazione della richiesta di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio del suddetto Parco e nelle aree limitrofe". Per aree limitrofe non si intende a ridosso del Parco...

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  12. Invito Paola Panzeri a leggere la nostra petizione: infatti noi chiediamo che il parco E TUTTO IL TERRIORIO LIMITROFO vengano preservati anche in futuro dalla possibilità di concessioni diattività di ricerca etc etc"
    Per Tua Conoscenza.
    Matteo Fumagalli (Direttivo Comitato)

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  13. Vorrei umilmente ricordare a me stesso e a tutti noi qual'è,secondo la democrazia,in un normale contesto civile,l'istituzione sovrana:la volonta' del popolo.Dai,dai gente,avanti cosi,contro l'ipocrisia.

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