martedì 15 settembre 2009

Po Valley non ritornerà alla carica

Po Valley non tornerà alla carica. Ma questo non esclude che possa ritornare alla carica qualche nuova società. Purtroppo il petrolio c'è e prima o poi qualcuno potrebbe avanzare ancora istanza al Ministero per cercarlo. Il mondo dei petrolieri è variegato e preparato, potremmo aspettarci un nuovo attacco al cuore di Brianza che magari sposti la mira fuori dal Parco del Curone.La repentina rinucia di Po Valley non mi aveva convinto. Temevo che gli australiani tornassero alla carica con una nuova istanza correggendo il tiro. Invece non saranno loro a bussare, almeno nel breve termine. Po Valley ha infatti emesso ieri un comunicato aggiornando i suoi piani futuri e le prospettive di ricerca. Lo stesso aggiornamento l'ha fatto sul suo sito: Ossola e Bernaga sono spariti anche dalle prospettive future (restano in qualche pagina non aggiornata).
Il comunicato lo si può leggere qui:
Ora bisogna lavorare per sventare ogni possibile attacco futuro ancor prima che lo stesso venga lanciato: la prossima tappa è la Regione Lombardia, che finora ha taciuto, perlomeno nelle carte ufficiali.
(nella foto in alto: le prospettive di esplorazione e ricerca di Po Valley aggiornate)

mercoledì 2 settembre 2009

Comunicato del Consigliere Regionale Stefano Galli (Lega Nord)

"La Società Po Valley ha formalmente rinunciato al progetto di ricerca".
Sulla vicenda della ricerca di petrolio nella brianza lecchese, è intervenuto il capogruppo della Lega Nord in Regione Lombardia, Stefano Galli.
“Posso affermare con certezza che nel parco di Montevecchia e in Val Curone non avrà luogo nessuna trivellazione e ricerca di petrolio.”
“La società Po Valley – dà notizia il capogruppo del Carroccio – ha comunicato a Regione Lombardia, con una nota del 13 agosto, di aver trasmesso al Ministero dello Sviluppo Economico la volontà di rinunciare al progetto di ricerca per idrocarburi. La stessa società ha contestualmente rinunciato a proseguire l’iter procedimentale che era ancora in corso presso la Regione.”
“Si tratta di un grande pericolo scongiurato, di una vittoria per l’ambiente e per tutta la popolazione di quel territorio. Proprio perché consapevole della gravità dei rischi derivanti da questo tipo di operazione, ho voluto monitorare la situazione, facendo continua richiesta di informazioni su eventuali sviluppi. Ho avuto oggi la conferma definitiva che l’iniziativa della società Po Valley non avrà alcun futuro sviluppo”.
“Esprimo inoltre soddisfazione – continua Galli – in quanto le motivate resistenze politiche, dell’opinione pubblica e delle associazioni ambientaliste hanno finito per prevalere su interessi che non avevano nulla a che fare con le ragioni di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile del territorio".