mercoledì 22 ottobre 2014

"Una trivella non fa... petrolio"

E' evidente che gli indimenticati fatti del tentativo della "Po Valley" e di "Edison" di trivellare un pozzo di petrolio in pieno Parco del Curone sono rimasti impressi nella mente di tanti brianzoli. Il rischio corso qualche anno fa ci ha insegnato a tenere alta la guardia. Ed è così che ci sono "involontarie sentinelle" che vigilano sul territorio e... appena compare una trivella viene lanciato l'allarme. Ma come "una rondine non fa primavera" allo stesso modo "una trivella non fa petrolio"...
Per poter ricercare il petrolio o il gas naturale occorre una particolare autorizzazione rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico: ad oggi nessuna istanza, dopo quella di "Po Valley", è stata presentata per il nostro territorio.
Quindi se vedete qualche trivella si tratta di perforazioni per la realizzazione di pozzi di acqua o pozzi geotermici o... "protezioni catodiche": ovvero una protezione dei manufatti a tubi metallici (gasdotti o acquedotti) dalle correnti vaganti del terreno. Queste protezioni vengono realizzate eseguendo delle perforazioni di piccolo diametro nel terreno.
Un episodio del genere è successo a Cernusco Lombardone la scorsa settimana. In località Moscoretto è comparsa una trivella e diverse persone hanno subito pensato... al petrolio. In realtà si trattava proprio della sistemazione di una protezione catodica di un metanodotto Snam e la trivella è già stata rimossa essendo il lavoro terminato.
Scriviamo questo post per rassicurare tutti anche perchè, essendo materia tecnica, la notizia sui giornali è stata affrontata un po'... "sportivamente". Ed è così uscita una notizia che parlava di una trivella utilizzata per riparare tubazioni del gas "molto profonde", così come riportata su un giornale locale: decisamente poco rassicurante e convincente...
E' meglio un allarme in più che un allarme in meno ma, almeno per ora, in Brianza, "una trivella non fa petrolio"...

mercoledì 16 luglio 2014

Scajola o Renzi?

Il buon Matteo Fumagalli dell'Associazione "Monte di Brianza" mi ha ieri fatto notare una dichiarazione che mi ha fatto rabbrividire. Eccola: "C’è un progetto molto serio sullo sblocco minerario. È impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata. Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 40 mila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini". Sembra il mitico Scajola ai tempi d'oro, quando era Ministro dello Sviluppo Economico. Invece si tratta di una persona che stimo, l'attuale premier Matteo Renzi.
Spero che arrivi una smentita nei prossimi giorni, nel frattempo questa dichiarazione è tutt'ora online sul Corriere della Sera.

Su riferisce al cosidetto decreto "Sblocca Italia" atteso entro la fine di luglio...
Stiamo in guardia...